Avvenire di Calabria

Terremoto sud-est asiatico: testimonianza di una ragazza a Save the Children, “in Myanmar è stato terrificante”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


La mattina in cui il terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar, la studentessa sedicenne Yoon May (nome di fantasia) stava pranzando a casa a Mandalay e stava pensando di fare un pisolino quando all’improvviso si è sentita stordita. “Non riuscivo a elaborare cosa stesse succedendo. Ho solo corso. Sono riuscita a malapena a scappare. Nel momento in cui sono uscita, i mattoni hanno iniziato a cadere dal soffitto. Siamo corsi tutti nel campo aperto vicino a casa nostra. Questo è stato il primo terremoto della mia vita. È stato terrificante”, ha raccontato a Save the Children.
Il terremoto del 28 marzo, il più potente in un secolo a colpire il Myanmar, ha causato ingenti danni alle infrastrutture, oltre a interrompere i servizi di elettricità e telecomunicazioni in tutto il Paese.
Sono state confermate più di 1.700 vittime e almeno 3.400 persone sono rimaste ferite. Molti altri sono ancora dispersi e c’è un’alta probabilità che il bilancio delle vittime possa essere significativamente più alto.
Il terremoto è avvenuto prima della celebrazione del Capodanno del Myanmar, una tradizionale festa dell’acqua nota come “Thingyan”, che normalmente si svolge a metà aprile ed è un periodo che dura quattro o cinque giorni, rivolto in particolare ai bambini.
Quest’anno non ci saranno tali celebrazioni per i bambini e le famiglie colpite dal terremoto.
“Avevo appena finito gli esami e non vedevo l’ora di festeggiare il Thingyan con i miei amici e di andare a trovare mia zia. Ma ora tutto ciò che voglio fare è piangere. Sono così fortunata a non essermi addormentata, non ho il sonno leggero. Se l’avessi fatto, non so cosa sarebbe successo”, ha detto Yoon May.
La sua casa è stata gravemente danneggiata e la sua famiglia è rimasta senza acqua ed elettricità. Ora vivono in un campo aperto, con solo una zanzariera a proteggerli.
“Non sono riuscita a dormire per niente. Ieri sera abbiamo ricevuto un avviso che un’altra scossa di assestamento avrebbe potuto colpire tra l’1 e le 3 del mattino. E così è stato”.
Gli ospedali, sia pubblici sia privati, sono pieni di persone in cerca di cure mediche e molti hanno cercato rifugio in monasteri, campi da calcio e spazi aperti per paura delle scosse di assestamento.
Save the Children e i suoi partner stanno fornendo aiuti salvavita nelle aree colpite dal terremoto in Myanmar, dove immediato è il bisogno di acqua, cibo e servizi sanitari per i bambini e le loro famiglie. L’organizzazione punta a sostenere economicamente le famiglie in modo che possano acquistare cibo, medicine e altri beni essenziali, nonché possano avere accesso ad acqua pulita, articoli essenziali per l’igiene e la sanificazione e servizi sanitari.
Save the Children lavora in Myanmar dal 1995, fornendo programmi salvavita di assistenza sanitaria, cibo e nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: