Avvenire di Calabria

Tumori del sangue: Ail, il ruolo della psico-oncologia per il benessere dei pazienti ematologici. Toro, “cura non deve limitarsi alla sfera fisica”

di Redazione Web

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“In Ail crediamo che la cura non debba limitarsi alla sfera fisica, ma debba abbracciare anche le esigenze emotive e psicologiche del malato”. Lo ha affermato Giuseppe Toro, presidente nazionale dell’Ail, in occasione del primo Convegno nazionale di psico-oncologia, svoltosi oggi a Roma per iniziativa dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma. “L’ascolto attento e la comunicazione empatica – ha aggiunto – sono essenziali per costruire una relazione di fiducia con il paziente e migliorare la qualità della sua vita durante tutto il percorso terapeutico. Questo convegno è stato un’opportunità per riflettere insieme su come rendere l’approccio psicosociale parte integrante del trattamento, promuovendo una visione di cura che rispetti la persona nella sua totalità. AIL, da oltre 55 anni, è impegnata nel sostegno psicologico dei pazienti ematologici, con oltre 60 psicologi formati per offrire un supporto qualificato a chi affronta le sfide della malattia”.
Durante il lavori, ai quali tra gli altri è intervenuto anche Stefano Zamagni, sono stati presentati anche i risultati del censimento Ail 2024 sui servizi di psicologia attivati sul territorio nazionale: l’anno scorso sono stati 5.192 i pazienti che hanno beneficiato del servizio di Psicologia Ail, con interventi rivolti in modo specifico ad adulti (58 servizi), pazienti pediatrici (4 servizi), familiari e caregiver (55 servizi) e operatori sanitari (25 servizi).
Il convegno si è concluso con un appello: rendere il supporto psico-oncologico un diritto riconosciuto per ogni paziente onco-ematologico. L’auspicio di Ail – si legge in un comunicato – è che la giornata di oggi rappresenti l’inizio di un percorso condiviso tra associazioni, professionisti e istituzioni per promuovere una cura sempre più centrata sulla persona.

Fonte: Agensir

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