
Giubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
Giubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
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Sarà dedicato a “Il nuovo turismo globale e le sfide delle imprese turistiche ‘made in Italy’” l’evento in programma venerdì 4 luglio, dalle 11, a Milano presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (aula G.130 Santa Maria dell’Ateneo, largo Gemelli 1). Nell’occasione verrà presentato il corso executive in International Tourism & Hospitality Management promosso dalla Cattolica in collaborazione con Federalberghi Lombardia, Federalberghi Milano (Lodi-Monza e Brianza), Capac Politecnico del Commercio e del Turismo. Il percorso formativo – viene spiegato in un comunicato – si rivolge a manager di strutture ricettive sia di grandi che di medie e piccole dimensioni, imprenditori del settore turistico e dei settori affini, consulenti operanti negli ambiti dell’hospitality e del turismo locale, investitori e finanziatori, nonché a neolaureati interessati a una crescita professionale nel turismo. Il corso, con iscrizioni entro il 26 ottobre 2025, inizierà l’8 novembre 2025 e sarà articolato in sette incontri (due in presenza e cinque on line).
Il turismo “made in Italy” – viene ricordato – rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia del Paese, incidendo per il 10,8% sul Pil nazionale. Secondo Enit, nel 2024 oltre 235 milioni visitatori stranieri hanno scelto il Belpaese, con una prevalenza di turisti tedeschi, francesi, inglesi e americani. Un trend destinato a crescere nei prossimi dieci anni: per Forbes, infatti, il turismo nel 2034 potrebbe rappresentare il 12,6% del Pil e contribuire al 15,7% dell’occupazione, con importanti ricadute su tutti i comparti dell’economia italiana. Anche la Lombardia e la città di Milano confermano questa tendenza positiva: solo nel 2024 sono stati più di 37 milioni i turisti, in aumento rispetto al passato e con ottime prospettive anche per il 2025 (fonte Regione Lombardia). Tuttavia, il turismo “made in Italy” si trova a fronteggiare nuove sfide imposte dalla crescente concorrenza globale.
“L’economia mondiale è in forte trasformazione, e anche il settore del turismo globale. Basti pensare che nel solo 2024 si sono registrati investimenti per 57,4 miliardi di euro, con previsioni di crescita del 20% anche nei prossimi anni”, spiega Marco Grumo, direttore scientifico del corso executive e docente di Economia aziendale alla Cattolica. “In questo comparto, in crescita ma sempre più competitivo, l’Italia e la Lombardia – commenta – stanno facendo bene e hanno un grande vantaggio, per mantenerlo è tuttavia necessario rafforzare sempre di più le imprese alberghiere, i loro progetti e il management con competenze direzionali innovative e di qualità”.
Lo conferma anche una breve indagine condotta dal professor Grumo che ha analizzato 941 bilanci di imprese alberghiere lombarde, relativamente al periodo che va dal 2005 al 2023, mettendo in luce alcune forti disparità del comparto. Infatti, se per le prime 50 imprese alberghiere lombarde, con un numero medio di 251 dipendenti, il fatturato è pari a 44,1 milioni di euro, per le restanti 891 e una media di 18 dipendenti si aggira intorno ai 2,7 milioni. Dimensioni notevolmente inferiori rispetto agli standard delle grandi catene alberghiere, altamente finanziarizzate e gestite secondo logiche manageriali avanzate, a livello sia italiano sia internazionale. Si pensi che il primo operatore alberghiero al mondo ha chiuso lo stesso anno con ricavi pari a 25,1 miliardi di dollari.
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