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Il 29 giugno, nella solennità degli Santi apostoli Pietro e Paolo, a Roma è iniziato il Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina del 2025. Per la prima volta nella storia della Chiesa greco-cattolica ucraina, il Sinodo ha preso il via con la celebrazione eucaristica insieme al Santo Padre. Il tema principale scelto quest’anno è la pastorale della famiglia in condizioni di guerra. Al centro dell’attenzione: le anime ferite, le perdite, la migrazione, le famiglie separate e il ruolo della Chiesa come madre e rifugio spirituale per il popolo in tempo di sofferenza. Le sessioni di lavoro si svolgono presso il Pontificio collegio ucraino di San Giosafat. La Chiesa greco-cattolica ucraina – si legge in una nota – “vuole essere la voce del popolo che soffre, ma non perde la fede”. “Vogliamo parlare a Roma, al Vaticano e al mondo del nostro dolore, delle nostre sofferenze, ma anche dell’eroismo del nostro popolo, del nostro spirito incrollabile, della nostra forza. Vogliamo che il mondo ci ascolti e ci sostenga”, ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk prima di partire per Roma. Attualmente la Chiesa greco-cattolica ucraina conta oltre 50 vescovi, che rappresentano eparchie ed esarcati in Ucraina, Europa Occidentale, Nord e Sud America e Australia.

Il 30 giugno, il cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, ha partecipato alla prima sessione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina. Nel suo discorso ha espresso profonda solidarietà con l’Ucraina e ha sottolineato il ruolo importante della Chiesa greco-cattolica ucraina nel dialogo ecumenico. “Il mio messaggio principale – ha detto – è il sostegno nel cuore e nella preghiera per tutta la Chiesa greco-cattolica ucraina e per tutto il Popolo ucraino, che sta soffrendo molto”. Nella stessa giornata di ieri, anche il card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Cattoliche Orientali, ha fatto visita alla seconda riunione dei lavori. Nel suo discorso ai vescovi presenti ha espresso gratitudine alla Chiesa greco-cattolica ucraina per il suo ministero in tempo di guerra e di numerose sfide: “Il mio messaggio principale è il ringraziamento per quello che fate, per quello che siete e per il coraggio che donate alle persone, ai sacerdoti, alle loro famiglie e ai fedeli. Grazie, perché siete sempre presenti sul posto e siete sempre un’unica fonte di speranza”. Il cardinale ha anche assicurato che la Santa Sede continuerà a fornire il proprio sostegno alla Chiesa greco-cattolica ucraina fintanto che ne avranno la possibilità: “Siamo pronti a fare tutto il possibile per aiutarli in tutte le loro necessità, con i mezzi limitati che sono a nostra disposizione”. Inoltre – si legge ancora in una nota della Chiesa greco-cattolica ucraina – Gugerotti ha ricordato il ruolo importante delle Chiese Cattoliche Orientali nella conservazione del patrimonio cristiano, esprimendo allo stesso tempo preoccupazione per la minaccia della sua scomparsa a causa delle guerre, dei fondamentalismi e difficoltà legate alla migrazione di massa e alla vita in diaspora.
Fonte: Agensir