Avvenire di Calabria

Ucraina: Roma, un evento su “L’Europa al fianco di Kiev”

di Redazione Web

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A tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il Parlamento europeo celebra l’impegno dell’Ue a sostegno di Kiev con l’evento “L’Europa a fianco dell’Ucraina”. All’interno dello spazio Esperienza Europa – David Sassoli, affacciato su piazza Venezia, a Roma, un’occasione per discutere degli sviluppi di un conflitto che mette a repentaglio la stessa sicurezza europea, come sottolineato da Carlo Corazza, direttore della rappresentanza del Parlamento europeo in Italia. “L’Europa continua a stare affianco all’Ucraina perché, fuor di retorica, sta difendendo con enormi sacrifici valori fondamentali su cui abbiamo fondato la nostra Unione, come la libertà. È necessario distinguere una pace giusta da una resa, che darebbe il via a una fase di enorme insicurezza in cui il mondo diventerebbe una giungla in cui prevale la legge del più forte”. Corazza ha poi fatto suo l’appello di Mario Draghi ad agire a livello europeo: “Non possiamo rimanere in mezzo al guado, dobbiamo attraversare il fiume altrimenti la piena ci travolgerà”. Il tema della sicurezza è al centro dell’intervento di Elena Groch, vicedirettrice della Rappresentanza della Commissione in Italia: “Non esiste una sicurezza europea senza che l’Ucraina sia protetta, perché Kiev è Europa. La pace non si ottiene forzando due parti a sedersi attorno a un tavolo: chiudere gli occhi pur di arrivare alla pace vanificherebbe migliaia di vite umane andate perdute”.
In presenza degli studenti degli istituti Sassoli, Visconti e Giordano Bruno, hanno preso la parola anche gli ambasciatori in Italia di Ucraina ed Estonia, soffermandosi entrambi sull’impatto della guerra sui bambini: “L’aggressione russa ha stravolto la vita di centinaia di migliaia di bambini, che al posto della ninna nanna sentono gli allarmi aerei. Putin sta cancellando l’identità ucraina attraverso la cosiddetta rieducazione e il rapimento e trasferimento coatto di almeno 20mila bambini originari del Donbass, ma il numero reale potrebbe essere più alto dal momento che i funzionari russi si rifiutano di fornire informazioni a riguardo”.

Fonte: Agensir

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