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“L’Ue deve essere in grado di produrre energia in modo più inclusivo e a prezzi più accessibili, e i cittadini europei devono essere in grado di svolgere un ruolo attivo, anche nelle zone rurali”: questo afferma il Comitato economico e sociale europeo, che sta lavorando su un parere su questo tema, mentre nei giorni scorsi ha tenuto il convegno annuale dedicato alla questione delle forniture energetiche a prezzi accessibili. Sono stati identificati tre aspetti su cui occorre lavorare – coinvolgimento dei consumatori, protezione delle persone vulnerabili e investimenti sostenibili – e alcune azioni necessarie. Per esempio, occorre sviluppare soluzioni innovative volte a promuovere un ruolo attivo per tutti i consumatori, con particolare attenzione al ruolo delle comunità energetiche. Allo stesso tempo è necessario proteggere i consumatori vulnerabili e le famiglie a basso reddito. Non si può tralasciare, infine, di soddisfare il fabbisogno di investimenti e creare strumenti dell’Ue per finanziare la transizione verde. I dati mostrano che la povertà energetica resta una preoccupazione, avendo colpito il 9,2% degli europei. “Oltre 41 milioni di nostri concittadini non sono ancora in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione”, ha sottolineato Aurel Laurenţiu Plosceanu, vicepresidente del Cese. “I prezzi dell’energia elettrica, sebbene inferiori a quelli registrati durante la crisi, rimangono da due a quattro volte superiori a quelli dei nostri Paesi partner, continuando a esercitare pressioni sulle famiglie e rappresentando una minaccia reale per la competitività a lungo termine dell’industria europea”.
Fonte: Agensir