Avvenire di Calabria

Unione europea: Comece, “democrazie a rischio” per aumento di disinformazione e manipolazione. Occorre “un’azione coordinata” e “fact-checker di alta qualità e indipendenti”

di Redazione Web

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“In un mondo interconnesso, fenomeni come la disinformazione, la manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere in uno Stato membro dell’Ue possono avere ripercussioni anche sugli altri”. Per questo motivo, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) – in una Dichiarazione pubblicata oggi – raccomanda “un’azione coordinata a livello Ue”, sottolineando anche “l’elevata responsabilità dei social media e di altre forme di media e la necessità di politiche trasparenti in materia di proprietà e finanziamento dei media”. “Le democrazie nell’Ue – si legge nel comunicato che accompagna il Documento – si trovano ad affrontare sfide significative”. La Commissione europea ha infatti registrato “un aumento delle minacce provenienti da attori sia interni che esterni, che si manifestano in varie forme, tra cui la manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere, la disinformazione e le minacce all’integrità delle elezioni e dei processi democratici”. L’iniziativa della Commissione risponde all’esigenza di affrontare queste sfide “a difesa della democrazia negli Stati membri dell’Ue”. In tale contesto, la Commissione dei vescovi Ue ha redatto un documento contenente diverse raccomandazioni volte “a rafforzare le fondamenta democratiche nell’Ue”.
Per i vescovi, “è essenziale che qualsiasi politica volta a combattere la disinformazione sia saldamente ancorata ai diritti fondamentali e allo Stato di diritto”. In particolare – si legge nel comunicato -, “deve essere garantito il pieno rispetto non solo della libertà di espressione e di informazione, ma anche della libertà di pensiero, di coscienza e di religione, che sono strettamente interconnesse”. La Comece ribadisce inoltre che “non dovrebbero essere le autorità politiche a decidere cosa sia affidabile o veritiero” ma dovrebbero farlo “fact-checker di alta qualità, indipendenti, imparziali e responsabili”. Il Documento prende in esame anche la questione della “equità e integrità delle elezioni”, ribadendo “l’importanza di un sistema elettorale Ue trasparente e accessibile, nonché di misure per aumentare l’affluenza alle urne”. Ma i vescovi ribadiscono che “l’educazione è essenziale per salvaguardare la democrazia, in particolare promuovendo il pensiero critico nel riconoscimento della disinformazione”. In tale contesto, la Comece ha anche raccomandato di “rafforzare l’alfabetizzazione mediatica, in particolare sensibilizzando sul funzionamento degli algoritmi dei social media e su chi influenza i contenuti fruiti dalle persone”. È stato evidenziato anche “il ruolo della famiglia”, il primo ambiente in cui un buon rapporto con il mondo mediatico può essere insegnato alle giovani generazioni.
Un panorama mediatico libero e la libertà di espressione nella sfera pubblica sono essenziali per salvaguardare informazioni veritiere. Tuttavia – osservano i vescovi – “un’opinione pubblica altamente digitalizzata è anche esposta alle insidie ​​delle reti che alimentano una cultura della post-verità”. A questo proposito, la Comece suggerisce che la corretta applicazione del Digital Services Act può fornire un contributo positivo. Il Digital Services Act (Dsa) è un regolamento dell’Unione europea che mira a creare un ambiente digitale più sicuro e trasparente, introducendo una serie di obblighi per le piattaforme online, per combattere i contenuti illegali e dannosi e garantire la protezione degli utenti.

Fonte: Agensir

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