Avvenire di Calabria

Vacanze: mons. Salvucci (Urbino) ai turisti, “occasione per rallentare e dare alla nostra anima il tempo di rimettersi in sintonia”

di Redazione Web

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“Il tempo di vacanza può essere l’occasione per rallentare e dare alla nostra anima il tempo di rimettersi in sintonia, mettersi in ascolto, per cercare quel contatto, quell’ascolto, che magari da tempo ci sfugge. Un ascoltarsi per poi alzare gli occhi al cielo e comprendere che siamo tutti più poveri senza un’aspirazione alla trascendenza”. Lo ha scritto mons. Sandro Salvucci, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, nel messaggio ai turisti che durante i mesi estivi trascorreranno un tempo di vacanza sul territorio diocesano. Nel dar loro il “benvenuto”, il presule afferma che “siamo lieti di condividere con voi, per tutta la durata del vostro soggiorno, la bellezza delle nostre colline, dei nostri boschi, delle nostre antiche pievi e offrirvi un tuffo nell’arte di ogni epoca di cui la nostra terra è ricca”. “Il 2025 – ricorda – è Anno Santo e nella nostra diocesi sono ben cinque le chiese giubilari: la basilica-cattedrale Santa Maria Assunta, la con-cattedrale San Cristoforo m. di Urbania, la con-cattedrale San Michele Arcangelo di Sant’Angelo in Vado, il santuario del Sacro Cuore di Gesù in Urbino e il santuario della Madonna della Misericordia del Pelingo”. “Nel visitare le nostre chiese il mio augurio è che sia l’occasione per far accadere o ri-accadere un Incontro, essere confermati nella fede e nella speranza”, l’auspicio dell’arcivescovo. “In questa estate del 2025, alla ricerca di questo ‘di più’ vi esorto in particolare ad ammirare le opere di Federico Barocci, presenti nella nostra cattedrale, nel Museo diocesano Albani, nell’Oratorio della Morte e nella chiesa monumentale di San Francesco di Urbino. Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, per quasi un secolo Barocci segna la scena artistica italiana ed europea! Egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato e richiesto autore di dipinti sacri della seconda metà del ’500”, prosegue mons. Salvucci. “L’augurio più personale – sottolinea il presule – è quello di godere di ciò che il nostro territorio può offrirvi insieme ai vostri affetti, di trascorrere un tempo che rimarrà impresso nella vostra memoria (oltre che salvato nelle vostre memory card…) e che un giorno, tornati felicemente a casa, vi riporterà in mente anche gli odori e i sapori che la nostra ricca gastronomia può offrirvi”. “Accompagnerò la vostra permanenza con la preghiera”, assicura l’arcivescovo.

Fonte: Agensir

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