Avvenire di Calabria

Venezuela: elezioni per i governatori, l’opposizione diserta il voto e Maduro conquista tutti gli Stati, eccetto uno. Fonte anonima al Sir: “Dilemma non facile”

di Redazione Web

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“Emotivamente, vedere una mappa politica tinta di rosso dimostra che, anche se ci sono ragioni giustificate, l’astensione non è la strada giusta”. Una qualificata fonte ecclesiale, che preferisce mantenere l’anonimato, commenta così l’esito delle elezioni di domenica scorsa per i governatori degli Stati che compongono la Repubblica federale. L’opposizione, infatti, con alcune eccezioni, ha disertato le elezioni e invitato all’astensione, lamentando l’impossibilità di competere ad armi pari contro i candidati del partito chavista del presidente Nicolas Maduro. Una decisione presa in seguito alle presidenziali dello scorso anno, il cui risultato (la conferma di Maduro) è stato pesantemente messo in discussione non solo dall’opposizione, ma anche da gran parte della Comunità internazionale. Così. 23 Stati su 24 (delle elezioni “fantasma” si sono svolte pure nella Guyana Esequiba, territorio rivendicato da Caracas che si trova attualmente sotto la sovranità della Guyana) si sono “tinti di rosso”, con la vittoria dei candidati di Maduro. La sola eccezione è stato lo Stato di Cojedes, con la vittoria dell’indipendente Alberto Galíndez. Spiega, più in dettaglio, la nostra fonte: “L’affluenza è stata molto bassa”, certamente inferiore al 42 per cento comunicato dal Governo, e il processo elettorale “è stato caratterizzato da molta disinformazione. Oggi Il Paese è ‘tutto rosso’, tutto in mano a Maduro, il governo controlla quasi tutti i governatorati e nell’Assemblea nazionale ci sono alcune figure emblematiche dell’opposizione, solo per dare un’apparenza di pluralità. Purtroppo, il Governo sta consolidando il suo meccanismo di controllo, la delusione per i brogli del 28 luglio e la conseguente repressione, insieme all’appello all’astensione della principale leader dell’opposizione, María Corina Machado, hanno coinciso nello stesso obiettivo: consegnare più potere alla dittatura”. Dentro a questa situazione, “per l’opposizione, che ha scommesso di continuare a giocare d’azzardo cercando di preservare lo spazio politico, è diventato difficile mobilitare il popolo. Ora la divisione nell’opposizione si sta allargando tra coloro che hanno votato e si sono candidati e coloro che hanno promosso l’astensione e hanno preferito che il Governo rafforzasse il suo potere in base al principio che partecipare significava essere complici della dittatura. Il dilemma non era facile da risolvere”. Resta, però, l’eccezione dello Stato di Cojedes: “Resta da capire per quale dinamica ciò è accaduto, e ci si chiede se è meglio o peggio avere governatorati di opposizione? Sono spazi di potere da cui costruire realmente maggioranze per sfidare il Governo, e apportare cambiamenti tangibili nella vita dei cittadini, o contribuiscono semplicemente a ‘lavare la faccia’ alle autorità centrali? Sono domande importanti in vista delle elezioni comunali”.

Fonte: Agensir

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