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Va in archivio il vertice Nato, svoltosi all’Aia (Paesi Bassi), con un documento finale che impegna i 32 Paesi alleati “a investire il 5% del Pil annuo nelle esigenze fondamentali di difesa e nelle spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035, al fine di garantire gli obblighi individuali e collettivi, in conformità con l’articolo 3 del Trattato di Washington”. La dichiarazione presenta però alcuni “silenzi”: “Gli alleati ribadiscono il loro impegno sovrano a fornire sostegno all’Ucraina”, si legge, ma non figura alcun impegno per l’ingresso futuro dell’Ucraina nella Nato, tema che era emerso al precedente summit di Washington. Silenzio anche su precisi impegni economici per sostenere Kiev: dai 40 miliardi dello scorso anno si passa ora a un generico “impegno sovrano”. Rispetto alla questione del 5% di spesa sul Pil, si conferma l’ipotesi di stanziamenti di almeno il 3,5% del Pil annuo, entro un decennio, in armamenti, mentre il restante 1,5% andrà alla “sicurezza”. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al termine dei lavori ha affermato: “Penso che il vertice sia stato fantastico. È stato un grande successo”.
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