
Settimana Santa e Pasqua: su Tv2000 celebrazioni, film e documentari
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Le vicende di violenza online riportate dalla stampa nel week-end hanno riportato al centro dell’attenzione pubblica il tema del cyberbullismo e del benessere e della protezione degli adolescenti. “Siamo addolorati nell’apprendere queste notizie, ma non possiamo limitarci alla commozione, o a giudizi superficiali. Dobbiamo interrogarci su cosa stiamo costruendo come società per le nuove generazioni. Le ragazze e i ragazzi ci chiedono ascolto, riconoscimento, strumenti per affrontare la complessità del presente, anche digitale. E molto spesso non trovano adulti pronti ad accoglierli, a tutelarli, a fare rete”, commenta Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes, che aggiunge: “I dati del nostro Osservatorio indifesa 2025 ce lo dicono chiaramente: il 46% degli adolescenti ha paura del cyberbullismo, il 47% denuncia il rischio di molestie online e il 49% teme l’isolamento sociale causato da un uso distorto della rete. Sono numeri che parlano di un disagio diffuso, ma anche di un bisogno crescente di costruire relazioni significative, contesti scolastici inclusivi e spazi educativi capaci di far sentire ogni adolescente parte di una comunità”. per questo, aggiunge Ferrara, “serve uno sforzo collettivo, un’alleanza tra istituzioni, famiglie, mondo della scuola e Terzo settore per promuovere un cambiamento culturale reale, che parta dalla valorizzazione delle differenze, dal rispetto e dalla prevenzione”.
L’Osservatorio indifesa rivela anche che il 70% di ragazzi e ragazze ritiene che regole più severe potrebbero essere utili nel limitare la violenza online. Il web, infatti, si rivela sempre più un luogo di violenza, come testimoniano anche le tragiche vicende di cronaca.
Marisa Marraffino, avvocato ed esperta di diritto informatico e diritto minorile, consulente di Terre des Hommes, afferma: “In materia di prevenzione e contrasto al cyberbullismo abbiamo fatto negli anni grandi passi avanti; tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. Servono norme che garantiscano a chi subisce comportamenti illeciti online una tutela più effettiva e la possibilità vedere riconosciuti i propri diritti da subito. Dobbiamo essere in grado di intervenire dalle prime offese pubblicate online che non devono restare impunite né essere sottovalutate perché la realtà dimostra che possono dare origine a una successiva escalation criminosa. Le proposte di riforma legislativa formulate da Terre des Hommes insieme ad un gruppo di esperti giuristi vanno proprio in questa direzione”. L’esperta osserva: “È più che mai urgente che il Parlamento e il Governo italiani diano priorità a colmare questo gap normativo che, come assistiamo, ha conseguenze estremamente dolorose per i nostri ragazzi e le nostre ragazze e le loro famiglie. Non è possibile, poi, anche dopo il Digital Services Act, che i minorenni possano acquistare psicofarmaci e droghe online con facilità. Servono maggiori controlli e responsabilità rafforzate per le piattaforme. Siamo già in ritardo, come gli ultimi fatti di cronaca dimostrano”.
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