Pace: card. Zuppi alla veglia di preghiera, “il Giubileo sia un’opportunità”
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Il 94% degli italiani e delle italiane – senza differenze tra chi si dichiara di destra e chi di sinistra – pensa che la violenza maschile contro le donne sia un tema rilevante. Per il 74% è aumentata negli ultimi anni. 8 italiani su 10 ritengono che le attuali politiche e leggi non siano sufficienti per contrastare il fenomeno. Al diffuso senso di insoddisfazione verso l’intervento legislativo e politico, la risposta e l’interesse della classe politica è quanto mai assente: nell’ultimo anno meno dell’1,5% dei post totali su Facebook e Instagram di Governo, Parlamentari, rappresentanti degli enti locali – su 300mila complessivi – si occupa di violenza maschile sulle donne. E quando ne parlano lo fanno con scarsa competenza, senza un legame con l’agenda politica nazionale e solo in occasione di ricorrenze o fatti gravi di cronaca. 2 volte su 3 a scrivere del tema sono le politiche donne. È quanto emerge da “Oltre le parole. Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne”, ricerca di ActionAid in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research, che ha raccolto e analizzato i social dei rappresentanti politici italiani e ha intervistato con un’indagine demoscopica gli italiani e le italiane per conoscerne le opinioni.
Un anno fa – viene ricordato in un comunicato –, a seguito del femminicidio di Giulia Cecchettin, l’intero panorama politico nazionale ha espresso accorate dichiarazioni sull’urgenza di “cambiare le cose” e “fermare la mattanza”, mentre l’opinione pubblica sollecitava l’adozione di interventi tempestivi e incisivi. Tra il 1° agosto 2023 e il 31 luglio 2024 rappresentanti del Governo, del Parlamento, presidenti di Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano, e ancora i sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Bari, Catania e la sindaca di Firenze, hanno scritto su Facebook 169.572 post, di cui solo l’1,2% è dedicato alla violenza sulle donne; su Instagram sono stati l’1.5% su un totale di 117.487 post pubblicati. Quella che era stata definita una “emergenza da non dimenticare” viene ricordata solo in prossimità di giornate mondiali, femminicidi efferati o in concomitanza di iter legislativi come per il Codice rosso. Il tema è d’interesse per rappresentanti del Partito democratico (23% FB, 24% IG), Fratelli d’Italia (23% FB e IG), Movimento 5 Stelle (17% FB, 14% IG), Lega (12% FB e IG). Particolarmente scarsa è la comunicazione del Governo su entrambi i social, nonostante abbia la responsabilità di promuovere e attuare politiche antiviolenza.
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