Intrecci per ricucire la vita, così il telaio diventa arma di riscatto per le donne
Nato nel cuore della Calabria, il progetto dell’associazione Spazio Aperto valorizza l’artigianato, dando una seconda chance a chi vive condizioni di fragilità.
Per la Giornata internazionale della donna, lunedì 8 marzo la Cisme, ente gestore del Siproimi a Bagaladi, ha organizzato un incontro formativo per le beneficiarie al fine di promuovere l'integrazione e la consapevolezza delle donne migranti nel contesto locale e favorire il dialogo tra culture.
Presso il Centro “Suor Teresilla”, alla presenza di tutte le beneficiarie, nel rispetto delle norme anti Covid, la presidente della Coop Cisme Maria Daniela Rossi; la dottoressa Francesca Ruggeri, referente inserimenti lavorativi; Paola Suraci, docente di italiano; la dottoressa Denise Insigne - responsabile del rifugio Casa delle donne a Reggio Calabria e la dottoressa Anna Valle, hanno voluto evidenziare come l'8 Marzo sia un momento per riflettere e agire pensando soprattutto alla grande forza delle donne migranti, viaggiatrici coraggiose che nel lungo cammino di integrazione, adesso, devono conquistare l'autonomia.
Blessing, Gledis, Jennifer, Sarah, Djeneba, Karima e le altre donne africane, tra i sorrisi e le parole dei bambini, hanno ascoltato con interesse e hanno raccontato cosa vuol dire per loro essere donna, donna africana e migrante. Per la grande maggioranza di loro il progetto migratorio si traduce in un’opportunità per riconfigurare il senso di sé, ridefinendo aspettative e strategie individuali per confrontarsi con i nuovi contesti di insediamento. Nel giorno delle donne si è voluto, dunque, discutere sulle straordinarie capacità delle migranti di reinventarsi, rimotivarsi, rimettersi in gioco, aprendosi al nuovo.
Nato nel cuore della Calabria, il progetto dell’associazione Spazio Aperto valorizza l’artigianato, dando una seconda chance a chi vive condizioni di fragilità.
Il comune obiettivo è garantire parità di genere nella cura dei figli a tutela delle madri lavoratrici ancora troppo penalizzate rispetto agli uomini.
Secondo i recenti dati Istat rielaborati da Coldiretti cresce il numero delle imprese agricole al femminile. Il profilo tipo: giovani imprenditrici che puntano su sostenibilità e innovazione.