Avvenire di Calabria

Torna l’esperienza del soggiorno sociale a Cuccullaro

A Cucullaro l’essenza del servizio

Giorgio Arconte

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Ormai le giornale si allungano e il sole comincia a battere sempre più forte sulle teste di tutti noi che ci proiettiamo verso l’ambita stagione estiva. Poche settimane ancora, infatti, e in tanti partiranno per raggiungere diverse mete vacanziere, chi al mare, chi in montagna, chi a pochi kilometri, chi invece alla scoperta di nuovi Paesi. Saranno giorni di meritato riposo, di spensieratezza e di sollievo. Un’opportunità, però, di cui non tutti possono godere perché non tutti possono permettersi una vacanza. La povertà è una realtà che ancora oggi esiste e che fino alla fine dei tempi sarà presente in mezzo all’umanità. La povertà è una condizione che ci deve responsabilizzare in quanto cristiani e non solo in un impegno sociale e politico. Nel volto del povero la Chiesa incontra Cristo e con questo spirito da oltre 30 anni, su iniziativa del compianto don Italo Calabrò, la Caritas diocesana di Reggio Calabria–Bova organizza il “Soggiorno sociale”, una settimana di vacanza, e non solo, per coloro che non hanno la possibilità di organizzarsene una.
Quest’anno il Soggiorno sociale si terrà dal 18 al 25 agosto, sempre presso la casa “San Paolo” di Cucullaro e, come si legge dalla comunicazione ufficiale diramata dal direttore don Antonino Pangallo, «è rivolto a coloro che vivono in situazione di povertà materiale, umana o spirituale». Le varie parrocchie sono chiamate a segnalare gli eventuali partecipanti e rispettivi accompagnatori in modo da «favorire una continuità di sostegno nella realtà di origine ». Il Soggiorno sociale, infatti, non è una semplice vacanza, è piuttosto un’opportunità per vivere momenti di festa e di fraternità, «è un’esperienza che ha il duplice obiettivo di far uscire gli ospiti da una routine quotidiana spesso fatta di ansie e preoccupazioni e di educare al servizio i volontari attraverso una profonda esperienza di condivisione». I poveri, i de- boli, gli indifesi non vanno semplicemente accuditi nei loro bisogni materiali ma vanno innanzitutto accolti e devono essere resi partecipi nella vita delle nostre comunità. È questo che differenzia la carità cristiana da uno sterile e ideologico approccio filantropico. Per poter realizzare questa settimana, però, occorre l’impegno di altri giovani e adulti che desiderano dedicare un po’ del loro tempo in favore dei poveri. Una chiamata alla gioia per un’esperienza che segnerà la vita di coloro che presteranno il servizio da volontari durante queste giornate e che diventerà prezioso bagaglio da portare e condividere con le proprie comunità di origine. Per informazioni e partecipazioni occorre rivolgersi all’ufficio della Caritas diocesana sito nei locali della Curia di via Campanella tutti i martedì dalle ore 10 alle 12, oppure telefonando al numero 0965.385553.
L’invito del direttore diocesano don Nino Pangallo, ai giovani: «Vivere la vera condivisione» Annualmente la casa San Paolo ospita decine di persone povere che trovano cure e solidarietà

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