Avvenire di Calabria

Tra i promotori il deputato Davide Mattiello (nella foto)

A Reggio Calabria riunione del comitato di solidarietà

Francesco Bolognese

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Lo Stato scende in campo. Le istituzioni al fianco delle vittime di usura e racket, due odiosi balzelli che l’anti Stato ha posto in campo da secoli e attraverso i quali ribadisce la sua “giurisdizione” sui territori.
Il Comitato di solidarietà, su input del Commissario straordinario del Governo per le vittime di usura e racket, il Prefetto Domenico Cuttaia, nominato dal Governo per questo incarico nel dicembre scorso, si è riunito in riva allo Stretto.
"E' un segnale di attenzione – ha dichiarato il coordinatore del V comitato della Commissione Antimafia, Davide Mattiello - che incoraggerà le vittime a reagire. Auspico che questa scelta, oltre ad avere un alto valore simbolico, concorra anche concretamente a risolvere alcune situazioni sospese da troppo tempo in un territorio nel quale il grande sforzo delle Istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata è evidente, basti pensare al processo Gotha, che ha riunito diversi filoni di inchiesta che riguardano in ipotesi il dirottamento sistematico della funzione pubblica, che poi è la più grave forma di estorsione. Mi impegno, come coordinatore del V comitato della Commissione antimafia, a raccogliere i suggerimenti che il Comitato intende avanzare per migliorare le norme a sostegno delle vittime di racket e usura. A cominciare da questo punto: non è possibile considerare come soggetti degni di tutela soltanto i soggetti economici e non, per esempio, i lavoratori che denuncino i caporali e i datori che li sfruttano.
Sfruttare un lavoratore non equivale forse ad estorcergli il dovuto?". Giova sottolineare che le istanze di accesso al fondo per le vittime dei reati di tipo mafioso nel 2016 sono state 957(di cui 588 vittime, 319 associazioni, 50 enti) in calo rispetto all’anno precedente.
Le istanze dalla Calabria appena 38, qualcosa forse non torna.

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