
Limbadi, il 6 maggio si illumina per Maria Chindamo: memoria viva contro la ‘ndrangheta
Nel nono anniversario della scomparsa di Maria Chindamo, il luogo del delitto si trasforma in
Alle prime luci dell’alba di oggi, nelle Provincie di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Milano, Ancona, Bologna e Messina, il personale del ROS, del locale Comando Provinciale Carabinieri e del Gruppo Carabinieri di Locri con l’ausilio del personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” ha dato esecuzione ad una Ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta di questa Procura Distrettuale Antimafia, dal Tribunale di Reggio Calabria, a carico di nr. 82 soggetti indagati, a vario titolo, dei delitti di partecipazione all’associazione mafiosa unitaria denominata ‘ndrangheta, detenzione illegale di munizioni ed armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e numerosi altri delitti collegati, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’attività della predetta associazione mafiosa. L’odierno provvedimento cautelare – che costituisce la seconda fase dell’operazione Mandamento avviata il 4 Luglio scorso con l’esecuzione di 116 fermi di indiziato di delitto del PM – scaturisce da specifica istanza dell’Ufficio di Procura che, nel richiedere ex art. 27 cpp la conferma dei provvedimenti cautelari conseguenti all’esecuzione dei fermi, sollecitava l’applicazione di misure restrittive a carico di ulteriori soggetti, inseriti nelle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta denominate Locali di Reggio Calabria, Sinopoli, Roghudi, Condofuri, S. Lorenzo, Bova, Melito Porto Salvo, Palizzi, Spropoli, S.Luca, Bovalino, Africo, Ferruzzano, Bianco, Ardore, Platì, Natile di Careri, Cirella di Platì, Locri, Portigliola, Saline, Montebello Jonico e S.Ilario. Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione GIP quindi, nell’esaminare le richieste avanzate da questo Ufficio e confermando la permanenza in carcere della quasi totalità dei soggetti già arrestati, adottava anche ulteriore e contestuale provvedimento restrittivo che andava a colpire quegli indagati per i quali non si era proceduto al fermo di indiziato di delitto non ricorrendone i requisiti di legge. Quindi, a conclusione di questa prima fase dell’operazione Mandamento, i soggetti sottoposti a cautela ammontano a 102.
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