Al via la macchina organizzativa del Carnevale di Reggio Calabria
Nei giorni scorsi si è svolta a Palazzo San Giorgio la prima riunione operativa per
Silenzio assordante. I cieli di Calabria - dopo l'allarme di inizio anno - non fanno più notizia.
Tutti aspettano Enac, l'Ente nazionale di aviazione civile, che dovrebbe determinarsi sul bando - ritenuto illegittimo dal Tar Calabria - per la gestione trentennale degli scali di Reggio Calabria e Crotone. Attende anche Lamezia, in virtù della partecipazione (con tutti i favori del pronostico) di Sacal. I tempi tecnici, per l'impugnativa sul ricorso vinto di Sagas (società composta da enti pubblici e partecipante al bando solo per l'aeroporto di Crotone) allungano a dismisura i già salomonici tempi di Enac.
Un bel cortocircuito della burocrazia che deve fare i conti con le esigenze dei cittadini. A Crotone, ad esempio, l'aeroporto è già chiuso. Gli annunci di queste ore del governatore Oliverio circa un nuovo interessamento di Ryanair allo scalo pitagorico lasciano il tempo che trovano se l'infrastruttura non riprenderà l'operatività.
Certo è interessante il passaggio del presidente della Giunta regionale circa "un primo bando che mette a disposizione otto milioni di euro per il sistema aeroportuale calabrese per il mantenimento delle rotte, nonché per il loro potenziamento" con riferimento anche ad Alitalia e le tratte da e per Reggio Calabria. Anche in questo caso - e chissà che effetto farà la tanto agognata società unica - è da comprendere la ridistribuzione di queste risorse.
Tutto subordinato al nuovo gestore, ovviamente. Ma il tempo scorre, così l'Aeroporto dello Stretto vede avvicinarsi un ulteriore scadenza: il 15 marzo. Sarà il giorno in cui decorrerà la proroga dell'esercizio provvisorio concesso dal Tribunale fallimentare di Reggio Calabria. Verosimilmente la curatela fallimentare, che ha registrato le dimissioni di Domenico Cataldo (al suo posto l'avvocato Maria Martino), dovrà richiedere una seconda proroga sino al giugno 2017 grazie ai fondi svincolati dalla Regione Calabria che erano stati imbrigliati nel ripiano perdite di Sogas.
Una matassa che potrà essere sbrogliata solo da Enac, quindi. Lo sperano i lavoratori del Sant'Anna e di Sogas (su cui pende una ferrea trattativa Curatela-sindacati), ma ancor più i cittadini calabresi.
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