Avvenire di Calabria

Il monito degli industriali reggini nel merito di un ultimo clamoroso tentativo per salvare lo scalo

Aeroporto dello Stretto, Confindustria pronta alle «barricate»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Confindustria Reggio Calabria intende organizzare iniziative forti per salvare il “Tito Minniti”. Quella per l'aeroporto dello Stretto è una battaglia di tutti, nella quale non devono esistere divisioni né colori politici o lotte tra correnti interne, ma occorre mettere al centro l'interesse superiore ed esclusivo di Reggio e della sua Città metropolitana. Per questo, qualora Alitalia dovesse rimanere irremovibile sulle sue decisioni, che condanniamo, siamo pronti a mettere in atto eclatanti forme di protesta. Bisogna uscire dai salotti e dai palazzi. Chiamiamo a raccolta i sindacati, gli studenti, la società civile, i rappresentanti politico-istituzionali, a manifestare prima dell’annunciata sospensione dei voli, dinanzi agli imbarcaderi privati a Villa San Giovanni. Chiediamo inoltre ufficialmente al sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà di mettersi in testa a questo legittimo movimento di popolo. Noi staremo al suo fianco. Sullo scalo di Ravagnese si è detto e scritto molto. Ci sembra però che si sia andati avanti in ordine sparso. Per questo, facciamo un forte richiamo all'unità perché per una volta i reggini non si dividano e dimostrino la capacità di fare fronte comune, come avviene in tutte le altre parti d'Italia e della Calabria. È urgente che Sacal, unico attuale interlocutore, avvii un immediato confronto con Alitalia. Come classe imprenditoriale abbiamo, a più riprese, denunciato le anomalie del sostanziale monopolio dell'ex compagnia di bandiera, che non può certo scaricare sull'utenza la responsabilità della sua dissennata gestione economica. Riteniamo inoltre non più rinviabile una partecipazione diretta dell’imprenditoria locale nella società di gestione degli scali calabresi, con un'iniezione di capitale significativa e “di peso”. Come Confindustria ci eravamo già detti disponibili a entrare in Sogas ma solo dopo una “due diligence”, che non è mai stata voluta perché avrebbe dimostrato la decozione dell'azienda, poi fallita. Adesso è cruciale che il territorio, non solo con gli enti ma anche con il tessuto produttivo, diventi attivo protagonista delle sorti dell'aeroporto dello Stretto ed è per questo che il territorio stesso deve avere funzione e ruolo all'interno della governance della Sacal. Azienda di cui auspichiamo un'adesione formale alla nostra associazione territoriale. Sempre da parte di Sacal, chiediamo la diffusione ufficiale dei contenuti del piano industriale strategico per avere un’indicazione chiara dei progetti e delle prospettive per l’aeroporto di Reggio e Messina. Alla luce dello scenario attuale, si deve rapidamente lavorare per raggiungere alcuni obiettivi prioritari. Primo fra tutti un “pressing” delle istituzioni locali sul Governo nazionale per ottenere la continuità territoriale. Occorre mantenere i collegamenti storicamente acquisiti e creare le condizioni affinché altre compagnie aeree possano operare sullo scalo, indipendentemente dalla presenza di Alitalia. A quest’ultima va impedito di utilizzare per altre tratte gli slots reggini di atterraggio a Fiumicino e Linate. E' vero che la società è privata ma è anche vero che esiste una responsabilità sociale d’impresa che non si può eludere. Chi fa impresa deve rispondere al mercato, ma quello alla mobilità è un diritto primario che lo Stato deve garantire. Pretendiamo di essere cittadini uguali agli altri, nel rispetto del dettato costituzionale.

Articoli Correlati