Avvenire di Calabria

Da Camalò di Povegliano, nel trevigiano, a Reggio Calabria, la storia di Antonio e Nicolettà animerà il terzo incontro del programma

«Aiutiamoli a casa nostra», stasera i coniugi Calò agli Ottimati

Redazione Web

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"Europa e migranti, il doveroso dialogo". Questo il tema del terzo incontro dell'estate al Cortile della Chiesa degli Ottimati con due ospiti che, nella loro realtà, si sono fatti promotori di un progetto di accoglienza.

«Aiutiamoli a casa nostra», il loro motto. Può sembrare una provocazione, ma in realtà non lo è. La sfida dell'accoglienza "totale" arriva da Camalò di Povegliano, nel trevigiano: a portarla avanti da diversi anni sono Antonio e Nicoletta Calò. Loro, infatti, il tema dei migranti - pur vivendo nel profondo Nord e descritto da alcuni media come un mondo apertamente inviso alle politiche di accoglienza - l'hanno vissuto in prima persona senza perdere di vista l'umanità di questo dramma collettivo.
 
Hanno letteralmente aperto casa loro a decine di migranti, Antonio Calò e la moglie Nicoletta si sono trasferiti da don Giovanni Kirschner, andando ad abitare assieme al parroco di Santa Maria del Sile don Giovanni Kirschner nella canonica parrocchiale, trasformando il proprio appartamento in un centro d'accoglienza per immigrati, disoccupati e disagiati d'ogni genere. 
 
Nessun retropensiero ideologico, ma solo la voglia di entrare in totale empatia con i profughi giunti sulle coste italiane dal cuore dell'Africa dopo l'inferno delle prigioni libiche. Questo, ma non solo, unisce idealmente Treviso e Reggio Calabria e lo farà, in modo ancor più concreto, stasera, 30 luglio, dalle 20.45 con un dibattito promosso da ReggioNonTace, Laboratorio politico "Patto Civico" in collaborazione con l'Istituto superiore di Formazione socio-politica "Monsignor Antonio Lanza" e il coordinamento reggino di Libera.

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