Avvenire di Calabria

Al MArRC il docufilm “Anna Maria Ortese: viaggio in Calabria”

Un’opera impegnativa che accompagna lo spettatore nei luoghi del cuore del reggino

di Redazione Web

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L’incontro organizzato dall’associazione culturale Anassilaos e dal Museo

La proiezione del docufilm “Anna Maria Ortese: Viaggio in Calabria”, sarà al centro del prossimo incontro promosso dal MArRC e dall’Associazione Anassilaos. Diretto da Matteo Scarfò, sceneggiato da Giovanni Scarfò che è anche produttore esecutivo, è prodotto dal Centro studi Francesco Misiano con il sostegno di Calabria Film Commission.


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L’incontro si terrà mercoledì 10 aprile alle ore 17,00 presso la Sala conferenze del MArRC. Un appuntamento che apre il ciclo di incontri promossi nell’ambito della 36^ edizione del Premio Anassilaos. A condurre la manifestazione, dopo i saluti del Direttore del MArRC Fabrizio Sudano e del Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida, sarà Antonella Postorino. Responsabile del Centro Studi Anassilaos per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio nonché scenografa del docufilm.
Interverranno Giovanni Scarfò, Presidente del Centro studi Francesco Misiano, sceneggiatore e produzione esecutiva del docufilm, e Giuseppe Maria Grenci, Vicepresidente del Centro studi Francesco Misiano.

«Per le vie di Reggio, cittadina nuovissima, uomini e donne si muovono con una dignità antica; sui visi della pelle è impressa una maestà, un pensiero, una tristezza ignota alle vivaci popolazioni meridionali…». Così scrive della città dello Stretto e dei suoi abitanti, con quella lucidità di sguardo e di umana empatia che tutti le hanno sempre riconosciuto, Anna Maria Ortese. La grande scrittrice (1914-1998) che può essere considerata per le sue opere (L’iguana, Il porto di Toledo, Alonso e i visionari e soprattutto per il suo romanzo Poveri e semplici, che gli valse il Premio Strega) una delle voci più alte della letteratura italiana del Novecento.

La Ortese è stata anche una viaggiatrice instancabile, solita - come ella stessa confidava - «di prendere una quantità di treni, scendere in molte stazioni all’alba. E ripartire ancora di notte, barcollando per la stanchezza, senza sapere dove avrei riposato il giorno successivo. Guidata da segni misteriosi, come paletti affioranti da una laguna».


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E tali viaggi l’hanno in più occasioni, soprattutto tra gli anni Trenta e Quaranta, condotta in Calabria e a Reggio. Viaggi poco conosciuti al grande pubblico di cui la stessa scrittrice parla in un articolo pubblicato da La Voce di Napoli nel ’46. E in alcuni racconti, in particolar modo Aurora Guerrera, pubblicato nel libro Angelici dolori e altri racconti (1937). I quali sono al centro del docufilm “Anna Maria Ortese: Viaggio in Calabria”. Un’opera impegnativa che ripercorrendo l’itinerario, anche e soprattutto emozionale, della scrittrice conduce in località significative del Reggino. Da Brancaleone vecchia a Staiti, dal santuario della Madonna dei Poveri di Seminara alla chiesa di San Vincenzo a Lazzaro. E ancora a Capo Spartivento, a Sant’Elia fino al lungomare di Reggio Calabria.

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