Avvenire di Calabria

Il messaggio di stamane del vescovo della diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci: «C'è bisogno di legalità»

Al via la X edizione del festival della Dottrina sociale

Redazione Web

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«Abbiamo bisogno di portare legalità e piantare questo albero di melograno significa impegno per costruire un futuro migliore per la nostra città, per la nostra regione, per la nostra nazione». Questo, il messaggio che il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, ha inviato stamani dal piazzale antistante il complesso interparrocchiale San Benedetto, nel corso dell’avvio del X festival della Dottrina sociale, svoltosi in contemporanea in 28 diocesi italiane ed a Lugano, in Svizzera.

«Ciascuno nel suo piccolo – ha aggiunto il vescovo – può fare la sua parte e noi, per quello che possiamo, la faremo perchè ne dobbiamo uscire migliori e, come diceva don Bosco, onesti cittadini e buoni cristiani».

L’iniziativa, che si è svolta in diretta streaming sul sito del festival, così come avvenuto nelle altre diocesi, ha previsto la piantumazione di un albero di melograno, perchè «piantare – ha evidenziato Schillaci – è un segno di speranza. Noi, pero’, non possiamo immaginare il futuro se non conosciamo da dove veniamo, chi siamo. Essere figli e fratelli nello stesso tempo: e’ proprio in questa prospettiva che vogliamo mettere questo segno ed abbiamo bisogno di svolgere bene il nostro lavoro».

Parole, quelle del Vescovo, cui erano precedute le dichiarazioni del direttore della Caritas e presidente della Fondazione Caritas diocesane, don Fabio Stanizzo, coordinatore dell’iniziativa, che ha voluto ricordare don Adriano Vincenzi «che aveva un sogno, che oggi si sta concretizzando, e che ci spronava ad essere lievito per la società. Noi – ha aggiunto – con il nostro impegno abbiamo cercato di realizzarlo. Il melograno che piantiamo oggi vuole rappresentare anche la diversità come ricchezza, il mettere radici in questi luoghi dove sorgeranno luoghi di carità e che diventerà un segno per i tanti fratelli che si faranno prossimi e dove possiamo concretizzare l’attenzione al prossimo, a coloro che avranno bisogni materiali e immateriali. Un luogo dove tutti saremmo Fratelli».

Della necessità di «sostituire l’io al noi», invece, ha parlato il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, che ha evidenziato che «l’individualismo deve essere sostituito dalla solidarietà e dalla comunità», sollecitando a non demandare la soluzione dei problemi solo all’attività giudiziaria. Presente anche il sindaco, Paolo Mascaro, che, nel ribadire l’importanza di «vincere la sfida che ci viene posta sulla legalità praticandola come comunità», ha sottolineato l’importanza di «dare il buon esempio anche come Istituzioni. Oggi – ha aggiunto – vedo una città difficile che ha tante difficoltà che provengono da decenni di contrasti e noi dobbiamo vincere una grande sfida: evitare di dircelo solo tra di noi che l’illegalità è da perseguire; dobbiamo, invece, essere accanto a chi delinque e trascinarlo dalla parte della legalità. Bisogna andare nei luoghi di sofferenza, di delinquenza e affrontare le persone con umanità per favorire un percorso di cambiamento».

Infine, dopo un momento di preghiera e la benedizione della pianta di melograno, si è proceduto alla sua piantumazione, non perdendo di vista «l’importanza della legalità – come ha ribadito il Vescovo – nelle Istituzioni, sui luoghi di lavoro, nei nostri stili di vita».

L’avvio della X edizione del Festival, inoltre, al quale era presente anche il presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, Pino Zaffina, ha rappresentato anche l’occasione per una breve visita ai locali della Caritas, che sorgeranno nel complesso interparrocchiale ed i cui lavori sono già iniziati, senza perdere di vista la necessità della riapertura del dormitorio, così come sollecitato da don Fabio al sindaco.

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