Avvenire di Calabria

Giovanni Calabrese si conferma sindaco di Locri col 70% dei consensi, tra i consiglieri metropolitani: conferma per Fuda, bocciatura per Lamberti

Amministrative, ecco tutti i risultati tra Reggio e Messina

Federico Minniti

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Elezioni amministrative del 10 giugno 2018, arrivano i primi responsi dalle urne anche dalle competizioni elettorali della provincia reggina. Il risultato più atteso era quello di Locri dove si conferma sindaco Giovanni Calabrese col 70,8% che travolge Vincenzo Carabetta (29,2%).

 
Alta conferma per il sindaco uscente e consigliere metropolitano eletto, Salvatore Fuda a Gioiosa Ionica col 63,39%. Esce di scena, invece, un altro protagonista del consiglio della MetroCity, ossia Eduardo Lamberti Castronuovo (47,69%) che è sconfitto da Domenico Giovanni Giunta (52,30%) a San Procopio. Elezioni anche a Santa Cristina d'Aspromonte dopo la dipartita di Carmela Madaffari, sindaco in carica scomparso un anno fa. A coglierne il testimone è Salvatore Papalia col 90,7% contro l'outsider Francesco Tallarida (9,3%).
 
Nell'area grecanica, a Condofuri, dopo l'addio dell'uscente Salvatore Mafrici, vince un po' a sorpresa Tommaso Iaria (50,31%) sullo sfidante Mimmo Paino (49,68%). Nella vallata dello Stretto, Pensabene è il nuovo primo cittadino di Fiumara di Muro col 50,16% vincendo di una manciata di voti contro Vincenzo Bellè. 
 
A Candidoni, vittoria quasi plebiscitaria per Vincenzo Cavallaro (95,45%) contro Ferdinando Mamone (4,54%). Cosoleto premia Antonio Gioffrè (50,61%) che vince di poco su Giuseppe Casella (49,38%). San Pietro di Caridà pemia Sergio Rosano (94,3%), mentre a Seminara vince Carmelo Arfuso (48,9%) su Salvatore Costantino (35,1%) e Antonio Bonamico (15,8%). Infine, per il territorio reggino, a Serrata è stato eletto, Angelo D'Angelis col 69,12%, sconfitto Salvatore Vinci (30,87%).
 
Restando sullo Stretto, sulla riva siciliana, terremoto politico a Messina dove ha votato il 64,98%. Operazioni di scrutinio a rilento, al momento (11.50) sono state chiuse 178 sezioni su 254. Pochi dubbi sulla posizione di Dino Bramanti, sostenuto dal centrodestra unito, che sarà uno sfidante del ballottaggio del 24 giugno grazie al 28,5% ottenuto. Bagarre per il secondo posto utile per competere per Palazzo Zanca: sembra avanti, di un migliaio di preferenze, Cateno De Luca, l'ex deputato dell'Ars, arrestato e poi scagionato, sostenuto da forze civiche, col 19,6%, davanti a Antonio Saitta (18,3%), uomo del Partito Democratico. Certamente non sarà più sindaco, Renato Accorinti, prof di educazione fisica e attivista dei movimenti pacifisti, fermo al 14,4%. Mezzo flop del Movimento Cinquestelle che si attesta al 13,4% con Gaetano Sciacca. Più staccati gli altri competitor: Barrile (4,2%) e Trischitta (1,6%).
 
Rispetto al catanzarese, spicca il dato di Stalettì dove Alfonso Mercurio è avanti dello 0,30% sull'uscente Concetta Stanizzi, di cui è stato vicesindaco del comune catanzarese sino al 2014, mentre Pantaleone Narciso si ferma al 27,26%; mentre in provincia di Cosenza va sottolineata la prova di Giovanni Greco (68,27%), uomo dell'ex presidente del consiglio provinciale di Cosenza, Orlandino Greco, confermato sindaco di Catrolibero, che sconfigge Calvelli (23,8%) e Anselmo (7,9%).
 
Sempre nel cosentino c'è una prima volta assoluta: a Casali del Manco, il nuovo comune nato alcuni mesi fa dalla fusione di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta (dove ha votato il 67% degli aventi diritto) l'ha spuntata Stanislao Martire, uomo forte del Partito Democratico, con il 44,98% che ha staccato Salvatore Iazzolino di soli 300 voti.
 
Infine, nelle altre province calabresi, la socialista Rosetta Mazzeo, prima storica donna eletta a primo cittadino, guiderà l'amministrazione civica di Mileto, nel vibonese, e Antonio Barberio, già consigliere provinciale in quota Pd e presidente dell'Akros, la società mista che si occupa della raccolta differenziata sul territorio pitagorico, indosserà la fascia tricolore a Scandale in provincia di Crotone.

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