Avvenire di Calabria

Diverse le iniziative portate avanti nel solco della cultura della legalità

Antigone, sguardo attento al fenomeno ‘ndranghetista

di Redazione web

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I simboli sono importanti. E i nomi, sono importanti. Immaginate questi simboli: una villa, collocata su una collina da cui tutto si vede ma che non viene vista; un boss che la fa costruire mentre è latitante; un quartiere che è uno dei campi di battaglia della seconda guerra di ‘ndrangheta. Poi, immaginate anni dopo un’associazione che si chiama “Antigone – Museo della ‘ndrangheta” (oggi Antigone-Osservatorio sulla ‘ndrangheta) ottiene quella villa confiscata come propria sede. È il 2009 e lo slogan di quell’associazione è: «Il primo passo è nominarla».


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In un tempo in cui era impensabile sentire pronunciare quel nome dalle istituzioni e meno che mai dalla gente comune, Antigone si prefiggeva l’obiettivo di parlarne, il più possibile, di far conoscere il fenomeno, di studiarlo e farlo studiare. Sensibilizzare sull’argomento, partendo dai più giovani, menti ancora da formare al pensiero critico e salvare dal pensiero mafioso. Per questi motivi l’associazione riceve il riconoscimento del Presidente della Repubblica con l’assegnazione della medaglia d’oro. Le attività di sensibilizzazione non vengono destinate esclusivamente ai ragazzi di scuole e associazioni, presto Antigone inizia ad estendere la propria attività anche ai ragazzi in carico al servizio di giustizia minorile con l’idea che affrontare il problema delle mafie deve riguardare anche chi ha già sbagliato, ma ha la possibilità di riscattarsi attraverso gli strumenti che la cultura offre. È la cultura, infatti, il motore che muove ogni attività di Antigone.

Tantissimi sono i progetti che ha portato avanti e che hanno lasciato segni concreti dell’impegno civico: basti pensare alle “Pietre d’inciampo” collocate sul lungomare della nostra città, ma anche sulla strada dei “100 passi” che separano “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” dalla casa dell’assassino di Peppino, a Cinisi. Ma anche alle tante pubblicazioni, gli spettacoli teatrali con cui si è raccontato le storie delle vittime di ndrangheta (“Salsi colui” o “Disarmati” per citarne due), le canzoni incise con giovani studenti. Grazie al progetto “Nemesis, Topografia delle mafie” è stato possibile realizzare una mappatura di alcuni beni confiscati nella provincia di Reggio Calabria, il percorso multimediale realizzato costituisce una delle principali tappe del percorso delle visite guidate al bene confiscato che l’associazione Antigone-Osservatorio sulla ndrangheta propone per tutti coloro che sono interessati a conoscere il mondo complesso della criminalità organizzata. Come dicevamo, i simboli e i nomi sono importanti. Fin dal momento dell’apertura del bene confiscato, alcuni ragazzini del quartiere si avvicinarono a questo luogo con l’intento di giocare ma anche di sapere cosa vi succedesse all’interno.

Questo fatto segna un solco enorme nella storia dell’associazione, dal quale prende piede un nuovo percorso parallelo a quello dello studio e divulgazione: il Centro aggregativo, che ad oggi ospita più di 100 tra bambini e ragazzi, coinvolgendoli in laboratori di ogni tipo ed eventi culturali. Un posto pensato per il territorio. È così che Antigone passa dall’essere “museo” della ndrangheta all’essere “osservatorio” sulla ndrangheta. Ovvero osservatorio di come la ndrangheta, infiltrata nella quotidianità delle persone “normali”, ne cambia i modi di pensare e quindi di agire. Osservatorio di un territorio al quale si vogliono dare risposte, partendo dalle esigenze degli ultimi, di chi è più fragile e dei più piccoli.

Per questo non deve stupire se un’associazione che si è sempre occupata di altro, nella straordinarietà dell’evento mondiale Covid-19, si è rimboccata le maniche per diventare un centro di raccolta e distribuzione di generi alimentari per le famiglie in povertà economica, ed ha concentrato le energie nel supporto allo studio e alla Dad per quei bambini che, non avendo i mezzi o le capacità, erano rimasti completamente tagliati fuori dall’istruzione. Ad oggi, Antigone-Osservatorio sulla ndrangheta, aiuta oltre cinquanta famiglie con una spesa settimanale e con svariati supporti di assistenza. Ultimo in ordine temporale, è in partenza uno sportello di assistenza legale gratuita, realizzato grazie all’impegno di diversi esperti del settore.

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