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Droga, salvarsi è possibile: «Così abbiamo detto no alla dipendenza»
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
Prosegue l'attività del sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. Nel mirino dei magistrati è finito il patrimonio di Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, imprenditore legato - secondo la Dda - al clan di 'ndrangheta dei Rosmini.
Liuzzo, assieme ad altri 46 fermati, avrebbe rappresentato il cartello di imprese che avevano i monopoli degli appalti privati nell'edilizia in tutta la zona sud della città di Reggio Calabria. In primo grado la sua posizione è stata considerata colpevole dai giudice, con una condanna a 14 anni e sei mesi.
Oggi sono stasti posti i sigilli al patrimonio di due milioni e mezzo di euro tra ditte, immobili e rapporti finanziari.
L'operazione è stata condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria.
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
Il Pontefice pronunciò parole forti contro i mafiosi e di speranza per i giovani. Frasi ancora attuali che rappresentano un invito a un rinnovato impegno per il bene comune.
Secondo la Direzione Investigativa Antimafia, i clan calabresi continuano a detenere il primato rispetto alle altre mafie operative in Italia.