Stanno attraversando l'Italia, dall'Umbria alla punta dello Stivale, in un viaggio di ritorno il cui bagaglio più grande è quello delle emozioni condivise. Stiamo parlando dei giovanissimi di Azione Cattolica dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova che hanno appena concluso il loro campo estivo ad Assisi sulle orme del Patrono di Italia. L'esperienza estiva è stata organizzata e coordinata dal Settore giovani di Ac, in particolar modo dai due vicepresidenti di Azione cattolica per il settore giovani, Daniela Imeneo e Pasquale Cuzzola. «Il campo diocesano dei giovanissimi di Azione Cattolica in Assisi - ha spiegato don Tonino Sgrò, assistente diocesano del Settore Giovani di Ac - ci ha dato un'indicazione molto chiara: gli adolescenti non sono insensibili o refrattari alle esperienze spirituali contrariamente a quanto di solito si pensi».
Angelo, giovanissimo della parrocchia di San Giovanni Battista in Pellaro, ha raccontato il suo punto di vista: «Ho partecipato a questo campo per due motivi: approfondire la figura di San Francesco d'Assisi e visitare i luoghi della sua esistenza. Certamente sono stato particolarmente colpito dal santuario francesco di La Verna: ho provato emozioni fortissime; in questi giorni ha fatto nuove conoscenze e ho imparato a conoscere un po' meglio anche me stesso».
Proprio sulla dimensione spirituale si è soffermato don Tonino Sgrò: «È stato commovente notare questi ragazzi assorti in spirito di preghiera dinnanzi alla tomba di Francesco, al Crocifisso di San Damiano e alla Porziuncola, ma forse il valore aggiunto è stato vederli immersi nell'esperienza del ritiro spirituale. Non solo, quindi, il contatto con la storia e con i luoghi del Santo, ma anche la capacità di interiorizzare la Parola di Dio. In particolare riflettendo sul cieco di Gerico, i ragazzi si sono fatti delle domande importanti, che li hanno interrogati: cosa vedo intorno a me? Cosa vorrei vedere che invece non riesco a cogliere, fuori e dentro di me? Cosa invece non voglio vedere perché mi fa paura? Accoglo con gioia i doni di Dio o mendico amore? Sono seduto o alzato e pronto a mettermi in cammino? Tutte queste domande - spiega l'assistente diocesano - di senso che sono emerse ci fa comprendere come la sete di spiritualità caratterizzi il loro bisogno umano e che noi, come educatori - tornando a Reggio nella loro ordinarietà - dobbiamo poter stimolare suscitare».
Alle sue constatazioni gli fa eco Silvia, giovanissima della parrocchia del Rosario di Villa San Giovanni: «Questo viaggio itinerante mi ha aiutato molto a riflettere sul mio futuro e sulle tante scelte che da quì a breve dovrò affrontare. Ho scoperto che dalle mie fragilità devo ripartire e rivalutarli come ritrovati punti di forza». «Un'esperienza semplice, ma al tempo stesso straordinaria. Da responsabile, - ha concluso Titti Falcone, responsabile gvv della parrocchia del Loreto - mi ha regalato lo sguardo e il cuore dei giovanissimi capaci di ascoltare l'amore del Poverello di Assisi che ha annunciato per tutta la sua vita terrena».