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In osservanza del lutto nazionale e su disposizione del Sindaco, le istituzioni non prenderanno parte
Nonostante i principi di inclusione scolastica sanciti dalla normativa italiana, restano numerose le difficoltà che affrontano ogni giorno studenti con disabilità e le loro famiglie. Numeri in crescita, carenze strutturali, personale precario e formazione inadeguata richiamano alla necessità urgente di un cambiamento profondo e innovativo.
Il tema della disabilità continua ad essere uno dei più difficili da affrontare nel nostro sistema scolastico, nonostante l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisca da tempo un punto di forza del nostro sistema educativo.
Anche se esiste una normativa che esige la piena inclusione scolastica , sono evidenti e persistenti da tempo varie criticità di non poco conto, dalla insufficiente assistenza in classe alla presenza di barriere architettoniche, alla carente formazione degli insegnanti di sostegno, agli inadeguati e talvolta assenti servizi di supporto, che le varie indagini nazionali evidenziano impietosamente.
Nel frattempo nelle scuole italiane aumenta di anno in anno il numero degli alunni disabili come fa notare il Ministero dell’Istruzione secondo cui in questo anno scolastico gli alunni disabili presenti negli istituti italiani di ogni ordine e grado statali sono 331.124, sul totale di una popolazione scolastica di 7.073.587 allievi, evidenziando un incremento di 19.923 unità rispetto all’anno precedente e concentrati per lo più nella scuola primaria 123.436. A seguire la secondaria di II grado con 94.680, la secondaria di I grado con 89357 ed infine la scuola dell’infanzia con 23.651.
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Nelle classifica delle regioni italiane sui numeri della presenza degli allievi disabili la Calabria si colloca al decimo posto con 10.755 unità, 791 allievi in più rispetto all’anno precedente; un incremento continuo come si può ben notare (erano 6.591 nel 2014/15; 6.457 nel 2013/14; 6.224 nel 2012/2013 ). Nella nostra regione gli allievi in questione sono così distribuiti: nella scuola dell’infanzia 944, nella primaria 3.843, nella scuola media di primo grado 2.677, nelle scuole superiori 3.291.
Gli allievi con disabilità nelle scuole della provincia di Reggio Calabria sono in tutto 3.560 anni, così distribuiti: 245 nelle scuole dell’infanzia, 1.230 nella primaria, 854 nella media di primo grado, 1.231 nelle superiori.
Ma aumenta, al contempo, il contingente dei docenti di sostegno: questa figura è molto importante non solo per il processo formativo dell’alunno con disabilità, ma anche per promuovere il processo di inclusione scolastica. Sono quasi 205.253 (più 10.772 rispetto all’anno precedente), per 331.124 studenti con disabilità. Si prendono cura ogni giorno di bambini e ragazzi con i disturbi più disparati e mandano avanti la scuola italiana, contribuendo a realizzare quella che in Europa definiscono un’eccellenza del sistema scolastico italiano. Certo, non tutti i numeri sono positivi: circa il 40% dei docenti di sostegno è ancora precario.
In totale, in Calabria risultano 8.260 posti di sostegno, più 1.658 rispetto all’anno precedente. Dal report sull’inclusione scolastica nel 2024, pubblicato dall’Istat a marzo scorso, emerge che per quanto riguarda le ore di sostegno a livello territoriale si osservano differenze per tutti gli ordini scolastici, con un numero maggiore di ore nelle scuole del Mezzogiorno (17,3 ore, +3,4 rispetto alle 13,9 del Nord).
Il 3,7% delle famiglie ha presentato ricorso al TAR, ritenendo l’assegnazione delle ore non adeguata. Nel Mezzogiorno i ricorsi risultano più frequenti (5,1%), mentre nel Nord la quota scende al 2,7%. Elevata la discontinuità nella didattica: più di un alunno su due (57% degli alunni con disabilità) ha cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro; 8,4% nel corso dello stesso anno scolastico.
Il rapporto Istat evidenzia, poi, la necessità dell’implementazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti di sostegno. Si tratta di una figura fornita dagli Enti territoriali. La distribuzione sul territorio risente dell’ammontare delle risorse della spesa sociale dei comuni. A livello nazionale si registrano quattro alunni per assistente, in Calabria il rapporto è 4,3%. La domanda di assistenza non è totalmente soddisfatta: oltre 15mila studenti (4,2% degli alunni con disabilità) avrebbero bisogno del supporto di un assistente all’autonomia e alla comunicazione, ma non ne usufruiscono.
Il rapporto Istat fotografa, poi, le criticità del pianeta disabilità, evidenziando che il 75,2% delle scuole primarie e secondarie dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. In Calabria, la percentuale è del 76,4%. Tra le scuole che dispongono di queste postazioni, per quanto riguarda la Calabria, la collocazione in classe si registra nel 48,2% delle scuole, in laboratori specifici nel 59,7%, in apposite aule di sostegno nel 27,5%, a fronte di una media nazionale del 42,6%.
Sono ancora molte le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane: solamente il 40,5% degli edifici scolastici risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. In Calabria la percentuale scende al 34,6%. Non accessibili per la presenza di barriere fisiche risultano il 48,3% degli edifici.
Ancora più critico è l’accesso per le persone con disabilità sensoriali. Infatti, l’accessibilità degli spazi deve comprendere anche gli ausili senso-percettivi destinati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali: solo l’11,1% delle scuole calabresi dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere accessibili gli spazi per alunni con cecità o ipovisione, sono presenti entrambi solo nel 2,2% delle scuole della regione.
Il problema più frequente è la disabilità intellettiva, che riguarda il 37% degli studenti con disabilità. Questa quota cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attestandosi rispettivamente al 42% e al 48%. Seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (32% degli studenti), che aumentano nelle scuole del primo ciclo, in particolare nella scuola dell’infanzia (57%).
Frequente anche la presenza di disturbi dell’apprendimento e di disturbi dell’attenzione, ciascuno dei quali riguarda quasi un quinto degli alunni con disabilità. Entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 26% e il 21% degli alunni). Meno frequenti risultano le problematiche legate alla disabilità motoria (10,5%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 8%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici.
Il 39% degli alunni con disabilità presenta più di una tipologia di disabilità: questa condizione è particolarmente frequente tra gli studenti con disabilità intellettiva, che nel 54% dei casi vivono una condizione di pluridisabilità. Quasi un terzo degli studenti (28%) ha inoltre un problema di autonomia, con difficoltà negli spostamenti. Analoga situazione è riscontrabile nella provincia di Reggio Calabria, dove prevale la minorazione psicofisica.
Aumentano anche nelle statistiche i dati relativi ai disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). In effetti, dopo il ritardo mentale, al secondo posto tra le tipologie di problemi degli alunni con disabilità figura proprio il disturbo specifico dell’apprendimento, che si manifesta con difficoltà nell’imparare la lettura, la scrittura o il calcolo aritmetico nei normali tempi e con i normali metodi di insegnamento.
Troppo spesso l’individuazione e il riconoscimento dei sintomi sono tardivi: nella scuola secondaria di primo grado, secondo i dati ministeriali, il 4,2% dei ragazzi è affetto da Dsa, a fronte dell’1,6% nella primaria, del 2,5% nella secondaria di primo grado e del 2,1% a livello nazionale.
Ma, a seguito del tardivo riconoscimento, si complica nel frattempo il rendimento scolastico del bambino o del ragazzo affetto da Dsa, caricandolo di ulteriori disturbi emozionali e comportamentali e facendo crescere il disagio delle famiglie.
Nelle scuole italiane ci sono anche studenti riconosciuti come Bes, ovvero con Bisogni Educativi Speciali. Come si legge sul sito del Miur, si tratta di ragazzi e ragazze ai quali, «per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta».
In questa categoria rientrano ad esempio studenti dislessici, disgrafici, discalculici, ma anche quelli con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (Adhd). In Calabria, come da report Istat già citato, nelle scuole dell’infanzia si registra una presenza di alunni Bes dello 0,7%, nella primaria del 3,4%, nella scuola media del 6%, nelle scuole superiori del 4,7%.
Come visto, persistono criticità e lacune che non facilitano il percorso dell’inclusione scolastica degli allievi con disabilità: dalla predisposizione di posti di sostegno adeguati, alla formazione dei docenti in tema di pedagogia inclusiva, alla discontinuità didattica (con un terzo degli insegnanti di sostegno non ancora specializzato), fino all’inadeguatezza delle strutture, dei supporti didattici e del personale di assistenza.
Tuttavia, qualche novità importante si registra tra le misure adottate dal Ministero dell’Istruzione, finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026. Le famiglie potranno presentare la richiesta al dirigente scolastico entro il 31 maggio 2025. Un’innovazione di rilievo.
Resta tuttavia necessaria l’attivazione di un nuovo welfare regionale, affinché possa aprirsi una fase nuova per l’inclusione scolastica.
* già Dirigente tecnico USR Calabria
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