
Il Gal Terre Locridee si candida per il progetto NextMed
Un’opportunità importante per contribuire alla rigenerazione urbana attraverso soluzioni innovative e sostenibili Non guarda solo
Il dibattito sull’Autonomia Differenziata, un processo tramite cui ogni Regione può chiedere di esercitare in via esclusiva competenze finora garantite dallo Stato, anche se momentaneamente in stand by, continua a essere presente sottotraccia.
Nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale, l’Autonomia Differenziata rimane purtroppo ancora legge dello Stato – seppur “monca” – e pertanto continua a suscitare forti preoccupazioni. La proposta, così come è formulata, presenta numerose criticità: innanzitutto, rischia di inasprire conflitti di competenza e di efficienza, oltre a creare divari territoriali significativi sia dal punto di vista economico sia nella distribuzione e nella qualità dei servizi pubblici.
Soprattutto, potrebbe avere un impatto particolarmente grave sulle Regioni del Sud, con la Calabria come esempio lampante, giacché favorirebbe ulteriormente il divario tra chi può permettersi una “sanità di serie A” e chi si ritroverebbe con servizi sanitari e scolastici di serie B. L’Italia sconta già profonde diseguaglianze di gettito, PIL, Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) tra le diverse aree. Queste disparità, in termini di ricchezza, reddito e accesso ai servizi, creano condizioni di iniquità insostenibili. In molti paesi l’universalità del sistema sanitario e il diritto all’accesso alle cure non è sempre garantito.
In alcuni casi a causa della condizione di arretratezza del sistema economico e sociale che rende di fatto impossibile l’accesso alle cure ad una fetta molto grande della popolazione, come nel caso di molti paesi africani. In altri casi il sistema sanitario è costruito in maniera tale da rendere molto difficili o impossibili le cure a chi è povero. Il caso degli Stati Uniti, dove l’idea di una sanità universale è ancora oggi un diritto per molti versi da conquistare ci fa capire come rispetto ad alcuni diritti fondamentali dell’uomo anche i paesi avanzati possono essere indietro.
PER APPROFONDIRE:
Ancora oggi negli Stati Uniti il sistema sanitario mette ai margini coloro che non hanno accesso alle costose assicurazioni sanitarie, condannando i poveri ad una sanità di serie B e si può morire su una barella se non si è in grado di fornire il numero di una polizza assicurativa o il numero di una carta di credito! In Italia, pur vigendo un sistema teoricamente universale, non mancano
differenze sostanziali fra le Regioni. I LEA, che dovrebbero tradurre in pratica il principio espresso dall’articolo 32 della Costituzione, si applicano in modo disomogeneo, con risultati di “sanità di serie A” nelle aree più ricche e “sanità di serie B” in quelle meno sviluppate. In Calabria, per esempio, il sistema di emergenza-urgenza non garantisce sempre un accesso tempestivo alle cure in caso di determinate patologie e il “mortality gap” è più marcato nelle Regioni meridionali. Nel corso degli anni, la sanità è stata spesso soggetta a tagli con il pretesto di ridurre gli sprechi, ma queste misure hanno finito per cristallizzare una situazione già diseguale, con due velocità sia tra Regioni sia fra territori ricchi e poveri all’interno delle stesse. L’Autonomia Differenziata, se approvata nella sua forma attuale, non solo non attenuerebbe tale squilibrio, ma rischierebbe di aggravarlo ulteriormente.
Non stupisce quindi che Papa Francesco, durante un Angelus dal Policlinico Gemelli, in un suo precedente ricovero nel luglio 2021, abbia ribadito con fermezza l’importanza di un servizio sanitario accessibile a tutti, definendolo un “bene prezioso” da tutelare. Ha inoltre ricordato come la vocazione della Chiesa non sia legata al profitto bensì al servizio, e che quest’ultimo debba essere gratuito. È un monito che evidenzia l’obbligo morale, oltre che civile, di garantire a chiunque il diritto alle cure. Proprio per questo, l’Autonomia Differenziata, così concepita, si pone in contrasto con i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione, minando ulteriormente l’obiettivo di assicurare a tutti un accesso reale e non discriminatorio alla sanità.
Un’opportunità importante per contribuire alla rigenerazione urbana attraverso soluzioni innovative e sostenibili Non guarda solo
Presso San Giorgio Extra, il secondo evento della rassegna “Musica al Centro” 2025: un intreccio tra spiritualità, polifonia sacra e cultura calabrese.
La Regione Calabria punta su prevenzione, tecnologia e collaborazione tra enti per ridurre i rischi