Avvenire di Calabria

L'ultimo Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia evidenzia un forte divario tra la Calabria e il resto d'Italia

Bambini calabresi penalizzati, i dati di Save The Children scandalizzano Marziale

Il Garante regionale dell'Infanzia e l'adolescenza esprime preoccupazione e chiama in causa le istituzioni

di Redazione Web

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Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Antonio Marziale, giudica inquietanti i dati sulla Calabria pubblicati da Save the Children nell'ultimo Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia. Ma vediamo perché.

I bambini della nostra regione, secondo il report pubblicato a pochi giorni di distanza dalla celebrazione della Giornata mondiale per i diritti dell'Infanzia e l'adolescenza, che si celebra domenica prossima, 20 dicembre, pagherebbero anni di ritardo che li pone in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei delle altre regioni italiane.


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In Italia - riporta Save The Children - quasi un milione e 400mila bambini vivono in povertà assoluta: una percentuale media del 14,2% di tutti i minori, che sale però fino al 16% nel Mezzogiorno. Un bimbo che nasce a Caltanissetta ha 3,7 anni in meno di aspettativa di vita (80,2) di chi è nato a Firenze (83,9); la speranza di vita in buona salute segna addirittura un divario di oltre 12 anni tra Calabria (54,4) e provincia di Bolzano (67,2).

Nel rapporto di Save The Children, inoltre, si evidenzia come tra il 2019 e il 2021 i ricoveri per patologia neuropsichiatrica infantile siano cresciuti del 39,5% e mentre in tutto il Paese si contano solo 394 posti letto in degenza, addirittura la Calabria è tra le regioni a non ne averne neppure uno.

Il Garante Marziale chiama a raccolta le istituzioni: maggiore attenzione ai nostri bambini

«Reputo inquietante l’allarme lanciato da Save the Children in occasione della presentazione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia 2022». È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, a parere del quale: «Su tutti i fronti, dalle aspettative di vita in buona salute ai servizi di assistenza più elementari, il divario tra i nostri bambini e quelli del nord è pazzesco, al limite dell’incredibile».

Per Marziale: «I dati del report segnano per il sud, ma ancor più marcatamente per la Calabria, una situazione drammatica, oggettivamente riscontrabile su ogni fronte e che obbliga le istituzioni politiche ad ogni livello a rispondere, perché il rischio è quello di una popolazione sempre più anziana ed incapace di progettare il futuro. Di questo passo c’è il rischio di una desertificazione del territorio che non è fantascientifica, perché chiunque abbia figli piccoli non può tendere che ad una dolorosa via di fuga da una prospettiva così disastrosa».

«Assumendo l’incarico di Garante dei minori calabresi per il secondo mandato – spiega il sociologo – ero ben cosciente dei problemi con i quali avrei impattato dopo due anni e mezzo di vacatio, giacché una legge istitutiva da modificare non prevede alcuna proroga fino ad ingresso di un nuovo Garante, ma sinceramente la situazione è ancor più preoccupante di quanto avessi immaginato, per via soprattutto di una povertà globale sempre più acuta e decenni di politiche in grado di farci ereditare soprattutto macerie e inadempienze, una su tutte la mancanza di un reparto pubblico di neuropsichiatria infantile nella regione a più elevato indice di disagio psicosociale».


PER APPROFONDIRE: Il ritorno del Garante Marziale: «Adulti, siate tutti protettori dei bimbi»


«Fido moltissimo nella volontà del governo e del consiglio regionale di rispondere concretamente, sia pur tra molteplici difficoltà, a questo stato di cose – conclude il Garante – perché la posta in gioco è altissima e quando riguarda i bambini non può prescindere dall’apporto costruttivo di tutti indistintamente, maggioranza ed opposizione per dirla in gergo politico».

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