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Circa 7mila rifugiati Rohingya, tra cui almeno 4.200 bambine e bambini, sono ora senza casa dopo che il primo grande incendio dell’anno ha spazzato via un campo domenica a Cox’s Bazar, in Bangladesh. Questo l’allarme lanciato da Save the Children. Quasi 800 rifugi sono stati completamente distrutti nell’incendio che ha colpito il Campo 5, uno dei 33 campi che fanno dell’insediamento dei Rohinyga, il più grande insediamento di rifugiati al mondo, mentre altri 93 rifugi sono stati parzialmente danneggiati, secondo l’Unhcr.
“Stavamo tutti dormendo quando è scoppiato l’incendio. Ci siamo svegliati quando abbiamo sentito le urla dei nostri vicini dopo che il fuoco si era avvicinato alla nostra casa”, ha dichiarato Rasheda, 42 anni, una rifugiata Rohingya con cinque figli. “Ho svegliato subito mio marito, mia suocera e i bambini: abbiamo lasciato il nostro rifugio e questo ci ha salvato la vita. Tutto è andato in cenere e non abbiamo potuto salvare niente. Non abbiamo più nulla da indossare quest’inverno”.
Save the Children è intervenuta sul posto subito dopo gli incendi, coordinandosi con il governo e altri attori umanitari per sostenere le famiglie rimaste senza casa a causa del disastro e fornendo coperte, zerbini, kit per l’igiene e vestiti invernali, visto che il Bangladesh è attualmente nella sua stagione più fredda e le temperature scendono durante la notte. Circa un milione di rifugiati Rohingya vive nei campi in Bangladesh dopo essere fuggito dalle violenze in Myanmar più di sei anni fa. Almeno la metà di loro sono bambini.
Shamin Jahan, direttore ad interim di Save the Children in Bangladesh, spiega: “La situazione nei campi continua a peggiorare: i bambini vivono nella paura delle bande armate e della violenza, e le famiglie ricorrono ai matrimoni precoci e al lavoro minorile per sopravvivere. Molti stanno nuovamente mettendo a repentaglio la propria vita intraprendendo viaggi in barca estremamente pericolosi alla ricerca di un futuro migliore: nessun bambino dovrebbe correre il rischio di trascorrere settimane in mare con poco cibo e acqua. Esortiamo il governo del Bangladesh e i donatori a migliorare le condizioni di vita nei campi, adottando misure urgenti per prevenire gli incendi” e “migliorando le procedure di evacuazione. I governi devono finanziare completamente il piano di risposta per i Rohingya, che attualmente è finanziato solo al 50%. Dobbiamo dare speranza ai bambini nel 2024”.
Save the Children chiede, inoltre, alla comunità internazionale di sostenere soluzioni a lungo termine per i Rohingya, collaborando con il governo del Bangladesh per ampliare le opportunità formali di lavoro e di istruzione per i rifugiati Rohingya e per la comunità ospitante, migliorando i diritti dei Rohingya nei Paesi che ospitano i rifugiati, nonché il loro eventuale ritorno volontario e dignitoso in Myanmar quando le condizioni saranno sicure e i diritti garantiti.
Fonte: Agensir