Avvenire di Calabria

Durante gli anni della pandemia si sono moltiplicati gli affidamenti a Comuni e associazioni che perseguono finalità sociali

Beni confiscati, si moltiplica l’affidamento per finalità sociali in Calabria

La "conversione" del patrimonio mafioso a bene comune è un processo fondamentale di liberazioni dei territori vessati

di Redazione Web

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Durante gli anni della pandemia si sono moltiplicati gli affidamenti a Comuni e associazioni che perseguono finalità sociali. La "conversione" del patrimonio mafioso a bene comune è un processo fondamentale di liberazioni dei territori vessati dalle mafie.

In Calabria tanti beni confiscati oggi hanno finalità sociali

La Calabria ha un’opportunità unica: quella di poter sfruttare i tanti beni confiscati alla ’ndrangheta e destinati i Comuni.

Il report dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati mette in evidenza una netta inversione di tendenza tra il 2020 e il 2021 circa l’attività di destinazione di questi immensi cespiti patrimoniali.


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In tutto il Paese alla fine del 2021 c’erano 19.332 beni a disposizione dell’Agenzia per essere destinati, di questi 3.069 sono solo in Calabria che si colloca al secondo posto dietro la Sicilia e davanti alla Campania.

Un numero elevatissimo che conferma quanto le operazioni giudiziarie abbiano colpito soprattutto le attività economiche della criminalità organizzata calabrese. Degli oltre tre mila immobili 2.594 sono stati trasferiti agli enti, 338 trattenuti dallo Stato e 167 venduti per andare incontro alle richieste dei creditori in buona fede dei precedenti titolari o proprietari.


PER APPROFONDIRE: Beni confiscati, strumento per una Chiesa in uscita


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