Avvenire di Calabria

Stamattina si è spento l'ex premier Silvio Berlusconi da qualche giorno ricoverato al San Raffaele di Milano: ripercorriamo il suo legame con la Calabria

È morto Silvio Berlusconi: il suo rapporto con la Calabria

Una "sintonia" politica nata già ai primordi dell'esperienza forzista e che, tutt'ora, si mantiene inalterata con una Regione a trazione azzurra con Occhiuto

di Redazione Web

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Stamattina si è spento l'ex premier Silvio Berlusconi da qualche giorno ricoverato al San Raffaele di Milano: ripercorriamo il suo legame con la Calabria. Una "sintonia" politica nata già ai primordi dell'esperienza forzista e che, tutt'ora, si mantiene inalterata con una Regione a trazione azzurra.

Silvio Berlusconi e la Calabria: sintonia trentennale

La notizia della morte di Silvio Berlusconi sta facendo il giro del mondo. Tutte le agenzie stampa e giornali stanno ricostruendo cinquant'anni di scena pubblica del Cavaliere che si è spento stamane a Milano all'età di 86 anni. Berlusconi era gravemente malato, ma fino a pochi mesi fa non aveva abbandonato la sua attività politica dopo il ritorno in Senato.

Tra l'imprenditore meneghino e la Calabria, ultima propaggine dello Stivale, è innegabile che ci sia stato un rapporto privilegiato a tal punto che, ancor oggi, la Regione è guidata da un forzista della prima ora, Roberto Occhiuto, e che - ad esempio - la provincia di Reggio Calabria sia la più azzurra di Italia per numero di consensi.


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Sull'origine della "sintonia" tra Calabria e Berlusconi si è molto dibattuto. E ne scriveremo tra poco, resta inalterato l'impegno che il Cavaliere ha profuso nelle varie stagioni della politica calabrese. Il grande "cavallo di battaglia" dell'epopea berlusconiana, il Ponte sullo Stretto, resta un'incompiuta che, proprio negli ultimi mesi, sta ritrovando vigore.

Gli impegni (affievoliti) per la Calabria

Non sono mancate altre prese di posizione del Berlusconi premier che, nel corso del tempo, hanno affievolito il proprio impatto sul territorio: come dimenticare la scelta condivisa col ministro dell'Interno dell'epoca (anch'esso defunto), Roberto Maroni, di aprire la sede dell'Agenzia nazionale per i Beni confiscati proprio in riva allo Stretto (sede poi trasferita capestramente altrove).

E ancora: la prima pietra dell'ancora incompleto Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria posata proprio per volontà dell'ex premier. Due impegni, quest'ultimi, che ben tratteggiano il rapporto privilegiato che per anni la Calabria ha avuto col politico più influente del Paese.

Un rapporto che, all'epoca, vide crescere le quotazioni politiche di Beppe (come lo stesso Berlusconi ne storpiò l'abbreviativo) Scopelliti, sindaco di Reggio Calabria e poi governatore della Calabria. All'ex An, Berlusconi diede le chiavi del Popolo delle Libertà (Pdl) calabrese, il grand assemblement di centrodestra che voleva riportare il Paese al duopolio.


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Berlusconi padre putativo di una generazione di politici locali

Oltre Reggio Calabria, Berlusconi nutrì fedelissimi in tutte le province: dal sindaco catanzarese Sergio Abramo alla comunità dei berlusconiani di Cosenza come i fratelli Gentile (uniti da un'antica familiarità con l'universo socialista), ai fratelli Occhiuto fino alla compianta governatrice Jole Santelli che proprio l'ex Cavaliere lanciò verso lo scranno più alto della Cittadella di Germaneto.

C'è anche un'altra primogenitura di Berlusconi rispetto alla politica calabrese: è stato, infatti, il primo premier a volere un Consiglio dei ministri straordinario in Calabria. avvenne nel 2010 presso la Prefettura di Reggio Calabria per presentare un pacchetto di misure contro la mafia, per annunciare l’inserimento della parola “’ndrangheta” nel codice penale e per aprire in riva allo Stretto l’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alle cosche.


PER APPROFONDIRE: Cosa ne sarà di Forza Italia in Calabria?


Scrivevamo a inizio articolo di un rapporto anti-1994 tra Berlusconi e la Calabria. Una storia in chiaroscuro sulla quale non è il momento di soffermarsi facendo nostre le parole profuse pochi minuti fa dal Procuratore di Milano, Marcello Viola: "Deve prevalere ora questo sentimento di umana partecipazione al dolore e al lutto della famiglia".

Tra le notizie positive risalta certamente una di tenore accademico. Nel 1991, infatti, Berlusconi è stato insignito della laurea honoris causa in ingegneria gestionale dall'Università di Arcavacata per la sua rivoluzionaria capacità di creare reti televisive commerciali.

Sotto il profilo giudiziario, il nome di Berlusconi si intreccia con quello di Amedeo Matacena jr (anch'esso di recente scomparso). Il primo deputato dell'era forzista, eletto nel reggino, secondo la Dda di Reggio Calabria coltivò rapporti borderline con alcune cosche di 'ndrangheta per favorire l'espansione di Forza Italia in Calabria. Tesi inquisitorie che finora, però, non sono arrivate a giudizio.

La curiosità calcistica

Infine, un'ultima parentesi sportiva: al Milan di Berlusconi è legata anche la sorte della Reggina ai tempi della Serie A. Furono proprio i rossoneri "a salvare" gli amaranto durante un'ultima giornata in cui la Reggina del -11 sancì ufficialmente un miracolo sportivo con i gol di Amoruso e Amerini per battere il Milan campione d'Europa. Era il 27 maggio 2007, l'ultimo Milan vincente in Europa dell'epoca Berlusconi cadde incrediblmente al "Granillo". Anche questo è storia.

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