“Ancora un altro dramma legato all’immigrazione è accaduto nel territorio della nostra arcidiocesi in questo anno 2023: diventa sempre più necessaria la presa di coscienza responsabile dell’opinione pubblica e l’impegno concreto delle Istituzioni civili per trovare vie di soluzione agli enormi problemi delle zone periferiche del territorio comunale, poste nella grande pianura del Tavoliere, ove ormai con scadenze ravvicinate vediamo morire di stenti, miseria, mancata custodia di minori e mancanza di sicurezza troppe persone”.
Lo denuncia mons. Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, all’indomani della morte di due fratellini di 6 e 7 anni, di nazionalità rumena, annegati in una vasca per la raccolta di acque piovane, utilizzate per l’irrigazione, nelle campagne di Fonterosa. “Serve per i fratelli e sorelle migranti un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre e delle nostre imprese agricole che meritano tutte le garanzie, come qualsiasi cittadino”, prosegue il vescovo: “Ancor più i bambini, loro figli, che molto spesso sono lasciati soli per molte ore a motivo del lavoro dei genitori o per ricerca di elemosine e viveri”.
Per mons. Moscone, “alla emigrazione è legato anche il grave problema dell’infanzia molto spesso lasciata senza alcun controllo da parte dei genitori, impegnati nei lavori dei campi, e soprattutto privata della necessaria, insostituibile istruzione, primaria ed educativa. Non possiamo ricordarci di loro solo quando succedono disgrazie come la morte di questi due piccoli”. Quindi, il vescovo si rivolge “ai genitori addolorati, che abbraccio fraternamente, a tutti i migranti presenti tra noi, ai tanti operatori e volontari che cercano di portare aiuto e solidarietà fattiva ai migranti”.
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