Avvenire di Calabria

Bosnia-Erzegovina, arcivescovo Vuksic: “il dialogo un obbligo morale, la pace un imperativo morale”

di Redazione Web

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Ieri a Banja Luka è iniziata la 87˚ sessione ordinaria della Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegocina, presieduta dal presidente mons. Tomo Vuksic, arcivescovo di Vrhbosna. Alla sessione partecipano tutti i vescovi membri: il vescovo di Banja Luka, mons. Franjo Komarica, il vescovo di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, Petar Palic, il visitatore apostolico a Medjugorje mons. Aldo Cavalli e il vescovo ausiliare di Banja Luka, Marko Semren. A loro si sono aggiunti anche i delegati delle Conferenze episcopali della Croazia, mons. Ivan Stironja, vescovo di Porec-Pula, il vescovo ausiliare di Lubiana Franc Sustar e il vescovo di Krizevci- Milan Stipic, responsabile per i cattolici di rito orientale in Bosnia-Erzegovina.


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All’inizio della sessione il nunzio apostolico mons. Francis Assisi Chullikatt ha incontrato i presuli. “Tenendo presente le circostanze sociali in cui ci troviamo in questo periodo-ha detto il presidente Vuksic- sentiamo un profondo bisogno di invitare tutte le persone di buona volontà a pregare Dio per rafforzare la fiducia tra i popoli e le nazioni, crescere nel rispetto reciproco e l’amicizia, la reposabilità e il lavoro per il bene comune e la concordia sociale”. Ed ha aggiunto “nella speranza che tutte le questioni aperte si risolvino sempre e ovunque attraveso il dialogo, nelle istituzioni competenti e seguendo le leggi, come cattolici ripetiamo: il dialogo è un obbligo morale e la pace è un imperativo morale”. L’arcivescovo di Sarajevo ha poi citato parte del comunicato della 82 sessione plenaria della Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina riguardo la situazione nel Paese balcanico nel quale i vescovi esprimono “la propria preoccupazione per il comportamento irresponsabile e le dichiarazioni sconsiderate di alcuni esponenti politici, che con tali azioni provocano un sentimento di insicurezza e paura nelle persone”. I vescovi invitano tutti coloro che partecipano al governo e prendono decisioni come rappresentanti eletti, e tutti coloro che plasmano lo spazio mediatico “ad astenersi da parole dure e insulti e a rispettare i diritti individuali e collettivi delle persone, delle nazioni costituenti e dei gruppi minoritari”. I presuli affermano che “il dialogo è l’unica via moralmente accettabile che gli eletti devono seguire nei negoziati per trovare una soluzione. Occorre anche correggere le ingiustizie e creare un senso di sicurezza, sostenere il clima imprenditoriale e creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani”.

Mentre mons. Stironja ha aggiornato i partecipanti sulle ultime novità della Chiesa cattolica in Croazia e mons. Sustar ha fatto una breve rassegna sulle attività della Chiesa cattolica in Slovenia, il visitatore apostolico a Medjugorje, mons. Aldo Cavalli ha fatto una breve sintesi sulla pastorale a Medjugorje sottolineando la preghiera, la celebrazione dell’eucarestia, le numerose partecipazioni al sacramento della riconciliazione e la preghiera del rosario. Da parte sua mons. Milan Stipic ha brevemente informato i vescovi sulla situazione della pastorale nelle parrocchie di rito orientale in Bosnia-Erzegovina. Tra gli altri temi dell’ordine del giorno della sessione, l’attuazione delle conclusioni nella 86˚sessione ordinaria della Conferenza, svoltasi a marzo a Mostar, il rapporto del Consiglio di vigilanza e delle questioni amministrative della Caritas Bosnia-Erzegovina, il rapporto sull’andamento dell’Anno pastorale del diaconato. Inoltre i presuli esamineranno questioni riguardanti l’insegnamento della religione nelle scuole. Il 15 luglio alle 10, nella cattedrale di San Bonaventura i vescovi celebreranno la solenne eucarestia dedicata all’omonimo santo, patrono della cattedrale e della diocesi, presieduta da mons. Tomo Vuksic.

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