Avvenire di Calabria

La struttura era stata realizzata in uno stabile abusivo costruito in un terreno agricolo di una zona isolata del comune ionico

Bova Marina, scoperta casa per anziani abusiva: realizzata in un prefabbricato

Tre le persone denunciate per esercizio abusivo della professione e abbandono di incapaci

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Una struttura residenziale per anziani abusiva scoperta dai carabinieri a Bova Marina. 3 le persone denunciate. Sono accusate di «esercizio abusivo di professione e abbandono di persone incapaci». Gli indagati devono rispondere anche di indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Casa per anziani abusiva a Bova Marina: tre persone denunciate

I carabinieri della della Compagnia di Melito Porto Salvo insieme ai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Reggio Calabria e della Stazione Carabinieri Forestale di Melito Porto Salvo, hanno denunciato in stato di libertà un 54enne, meccanico e due disoccupati, un 48enne e una donna 46enne, originari del posto, per esercizio abusivo di una professione, abbandono di persone incapaci, abusivismo edilizio ed indebita percezione del reddito di cittadinanza.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Secondo le indagini, i tre, in un terreno agricolo sito in zona isolata di Bova Marina, lontana da sguardi indiscreti, avevano allestito una struttura ricettiva per anziani all’interno di uno stabile abusivo, edificato in metallo, pannelli coibentati e container ad uso abitativo, in violazione del piano di assetto idrogeologico, con scarichi a cielo aperto, impianto elettrico non a norma con fili e prese volanti.

Nella struttura ospitati 4 anziani ottantenni

All’interno, in precarie condizioni igienico-sanitarie, i Carabinieri hanno trovato quattro degenti di oltre ottant’anni, affetti da disabilità fisiche e psichiche di diversa gravità, non autosufficienti e bisognosi di continua assistenza medica, infermieristica e farmacologica.

Un «ghetto», lo hanno definito gli inquirenti, «in cui gli anziani ospiti – secondo gli inquirenti –  senza una qualificata assistenza in un ambiente insalubre e pericoloso», venivano controllati da un impianto di videosorveglianza, come se i “gestori” limitassero la loro presenza sul posto solo in alcune ore della giornata.


PER APPROFONDIRE: Papa Francesco in udienza: «Gli anziani luce per gli altri»


L’intera struttura, contenete farmaci, dispositivi medici e derrate alimentari recanti la marchiatura “AIUTO UE – FEAD” (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) è stata sottoposta a sequestro, mentre gli ospiti, in discrete condizioni di salute, sono stati affidati ai familiari o a strutture sanitarie accreditate del territorio.

Articoli Correlati