Avvenire di Calabria

A luglio la visita a Polsi di Minniti. Il vescovo Oliva: formare le coscienze

Calabria, i giovani nel santuario liberato

Nel luogo che fu utilizzato dalla ’ndrangheta, la premiazione di idee e temi sulla cura del creato

Redazione Web

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di Giovanni Lucà - Il canto del vento, il sorriso delle onde, il silenzio e poi i colori e molte altre immagini hanno ridato una dignità nuova e un volto di speranza al mare e alle montagne della Locride, territorio continuamente deturpato da uomini senza scrupoli. A poco più di un mese dalla visita a Polsi del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che era venuto sin qui per ribadire che in nessun angolo dell’Italia devono esserci zone franche per la ’ndrangheta, ieri è toccato a giovani e studenti ribadire che il santuario è il simbolo di una possibile rinascita per tutta la zona. «Questo spazio deve diventa- re uno spazio di crescita umana, sociale e religiosa» ha detto incontrandoli il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva. Queste montagne meravigliose devono essere gustate e godute da tutti, come hanno confermato i tantissimi studenti che hanno invaso gioiosamente tutta l’area del Santuario.

L’occasione è stata data dalla prima edizione del concorso 'Madonna della Montagna di Polsi', che ha posto al centro le tematiche ambientali e della cura del creato, e ha vissuto il momento della premiazione proprio presso il Santuario 'simbolo' del tentativo della ’ndrangheta di appropriarsi dei segni, dei riti religiosi e di ogni manifestazione della pietà popolare.

È stato lo stesso vescovo a volere che la fase conclusiva avvenisse in questa valle posta nel cuore dell’Aspromonte, nonostante le difficoltà di arrivarci a causa della mancanza di una strada vera e propria. 'Luoghi di speranza, testimoni di bellezza. La Locride: quali percorsi di rinascita e di sviluppo' era il tema sul quale hanno lavorato durante lo scorso anno scolastico gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dei centri della diocesi locrese e tutti i ragazzi che frequentano la catechesi nelle parrocchie; lo scopo che si è proposto il concorso è stato quello di sensibilizzare ad atteggiamenti sociali positivi, in particolare, come ha spiegato il vescovo, si è puntato «all’educazione dei giovani alla legalità, al rispetto del creato e alla solidarietà». Significativa anche la scelta del luogo, perchè «il Santuario con questa iniziativa – ha detto Oliva – vuole affermare una delle sue finalità: oltre quella religiosa come luogo di culto, di preghiera, di pellegrinaggio, vuole essere luogo di formazione delle coscienze e noi vogliamo che venga tenuto al riparo da ogni interesse diverso». Il vescovo ha poi aggiunto: «Sono molti quelli che parlano del Santuario di Polsi senza averlo mai visto, mentre voi, cari giovani, oggi avete avuto l’opportunità di visitarlo personalmente».

Il vescovo ha esaltato il lavoro di preparazione, di studio e di ricerca, che ha accompagnato le varie fasi del concorso, rivolgendo parole di elogio ai ragazzi, ma anche ai loro docenti e alla commissione esaminatrice presieduta dal vicario generale, monsignor Cornelio Femia, e composta da un gruppo di ex dirigenti scolastici e docenti. Monsignor Oliva ha preso infine spunto dai lavori presentati per condannare la distruzione di boschi e macchia mediterranea a causa degli incendi che quest’anno sono stati «qualcosa di spaventoso ».

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