Avvenire di Calabria

«Mille donne all’anno finiscono sulla strada»

Calabria in campo contro la tratta

Domenico Marino

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Prostitute e sfruttatori, piccoli mendicanti e adulti senza cuore che li costringono all’accatonaggio a due passi dalle nostre vetrine luccicanti e case accoglienti. Storie e cronache dai confini della nostra società anche se scritte al nostro fianco. Le porta a galla il progetto Bus (Buone uscite dallo sfruttamento) rea- lizzato in Calabria col sostegno della Fondazione con il Sud. Vi hanno lavorato una ventina di associazioni e cooperative sociali, ciascuna con le proprie competenze, accendendo i riflettori sul destino che spesso tocca ai migranti giunti nelle nostre città. Il progetto Bus ha guardato in faccia le nuove schiavitù di cui sono vittime, tra sfruttamento lavorativo, bambini costretti a mendicare e donne spinte sulle strade a vendere il loro corpo per poche decine di euro. I risultati dello studio sono stati presentati a Lamezia Terme, nel corso di due giorni intitolati “Dall’altra parte c’è sempre il mare” curati dalla comunità Progetto Sud promossa da don Giacomo Panizza. Oltre agli interventi di quanti sono impegnati nell’accoglienza, l’assistenza e l’integrazione dei migranti, sono stati proiettati i documentari Sulla strada con le vittime di tratta e Con le mani per terra. Il lavoro abusato, realizzati da Gunther Pariboni e Maria Pia Tucci, i quali hanno raccontato la quotidianità dei tanti stranieri sbarcati in Italia con la speranza d’una vita normale. Sono stati gli stessi immigrati a dare voce alle terribili esperienze cui sono costretti ogni giorno. «Abbiamo bisogno dei migranti per compensare il calo delle nascite e per il fatto che migliaia di giovani emigrano ogni anno, vanno via dal-l’Italia per cercare lavoro in altri Paesi», ha spiegato il sociologo Francesco Carchedi della “Sapienza” di Roma. «Per mantenere lo stato di benessere occorrono 50mila persone all’anno in più», ha aggiunto. Marina Galati di Progetto Sud ha sottolineato che in Calabria «circa milla donne ogni anno finiscono nel circuito della prostituzione per strada. Si stima che le organizzazioni criminali da una donna vittima di tratta immessa nel giro della prostituzione possano trarre un profitto fino a 150mila euro l’anno». L’esperienza delle unità di strada a Lamezia sono state raccontate da suor Anna Cerutti dell’associazione Mago Merlino, la quale ha parlato «d’una forte presenza di prostituzione al chiuso che non si sostituisce a quella all’aperto ma ne è un fenomeno collaterale prodotto di una strategia di diversificazione dell’offerta dei servizi sessuali». Nel Progetto Bus è coinvolto pure lo studio dedicato ai giovanissimi costretti a mendicare realizzato dalla cooperativa Noemi di Crotone con suor Michela Marchetti. «Ci siamo avvicinati a 207 minori in 23 luoghi differenti della città: dalla stazione ai parcheggi dei supermercati, ma anche nelle piazze e nelle strade più affollate. I bambini e gli adolescenti a cui abbiamo rivolto delle domande – ha raccontato la religiosa – erano soprattutto rom ma un buon numero erano anche di origine africana o asiatica. Quelli che sono risultati più difficili da avvicinare erano i più piccoli, perché dietro i bambini ci sono gli adulti, ed è quello il vero aspetto drammatico della questione».

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