Avvenire di Calabria

La Corte dei Conti sta verificando la legittimità degli atti

Calabria, incentivi per l’occupazione al vaglio dei magistrati

Francesco Bolognese

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Il lupo perde il pelo ma non vizio. A rilevare la fondatezza di questo vecchio adagio è la Corte dei Conti. Finanziamenti pubblici alle imprese, sanita, amministrazioni comunali, agricoltura, sono tra i comparti finiti sotto la lente di ingrandimento dei magistrati contabili calabresi. La relazione del presidente (f.f.) della Corte dei Conti Calabria, Bombino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017, pone più di un problema. Infatti “sono state molteplici, come è stato osservato nelle relazioni svolte negli anni precedenti, le modalità di realizzazione dell’aggressione al patrimonio pubblico”. Tra le altre spiccano, quelle inerenti “la mancata realizzazione del programma finanziato con risorse e per finalità pubbliche, con conseguente sviamento delle stesse dalle finalità per le quali erano state concesse (leggi 488/92, sent. 108/16, legge 185/2000, sent. n. 104/16; 178/2016)”. In particolare “la fattispecie ricorrente è l’erogazione degli incentivi alla occupazione di categorie svantaggiate e loro formazione post-assunzione sostenuti con i fondi del POR – Calabria e Fondo Sociale europeo (FSE), per i quali sono state accertate sia irregolarità formali che inadempimenti agli impegni assunti con l’Ente regionale con conseguente pregiudizio sul programma finanziato ma non completato interamente dai beneficiari (ex multis. Sent. Nn. 3/16; 4/16; 90/16; 148/16;149/16)”. Anche il comparto sanitario sembra non immune da fattispecie illecite. Le irregolarità contabili rilevate vanno “dalla mancata riscossione ticket ed illecite erogazioni di indennità all’illegittimo conferimento di incarichi dirigenziali, da incarichi a legali esterni senza procedure comparative e in modalità fiduciaria ad incarichi esterni illegittimi, nonché ai danni conseguenti a pagamenti effettuati a soggetti privi di titolo giuridico”. Come se non bastasse anche alcuni Comuni sono stati interessati, tra l’altro, da “illeciti contabili commessi da amministratori e/o dirigenti per lo più riconducibili alla erogazione di somme non dovute a titolo di indennità di posizione, liquidazione di competenze professionali illegittime, compensi a tecnici non spettanti o a prestazioni lavorative non rese; ovvero per riconoscimento ex post di prestazioni occasionali e saltuarie effettuate da soggetti terzi per incarichi irregolari”. Dulcis in fundo l’agricoltura. “Una particolare rilevanza anche economica rivestono le fattispecie di danno arrecate all’AGEA connotate da condotte fraudolente poste in essere dai beneficiari per l’ottenimento dei contributi” e “indebite percezioni di contributi comunitari nel settore agrumicolo-ortofrutticolo”.

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