Avvenire di Calabria

Il dato emerge dall'ultima analisi di Cittadinanzattiva che fa il punto sulla carenza di personale sanitario

Calabria, medici e infermieri cercansi: è “deserto sanitario”

La nostra regione è tra le 9 in cui si concentrano le 39 province più in sofferenza

di Redazione Web

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Da Bolzano a Reggio Calabria, la carenza di medici e infermieri attraversa tutta l’Italia, e le due realtà agli antipodi dello Stivale risultano essere le province italiane con una delle sproporzioni più marcate tra personale sanitario e popolazione. È quanto emerge da un'indagine di Cittadinanzattiva che analizza "desertificazione sanitaria" del Belpaese. Le zone interne sono le più colpite.

L'analisi curata da Cittadinanzattiva ha utilizzato dati ufficiali del Ministero della Salute relativi al 2020 riguardo alle seguenti figure sanitarie: pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri), per ciascuna provincia italiana.


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Dal Nord al Sud emerge uno spaccato preoccupante: mancano medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri. In particolare nelle zone periferiche e ultra-periferiche delle aree interne, è evidente la cosiddetta desertificazione sanitaria, ossia territori in cui le persone hanno difficoltà ad accedere alle cure a causa, ad esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle cure.

Medici e infermieri, Calabria tra le 9 regioni in sofferenza

Sono 39 le province più in sofferenza, e si concentrano in 9 regioni: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Lazio.


PER APPROFONDIRE: Sanità in Calabria, Occhiuto: «Sistema al collasso, reclutamento medici è un problema enorme»


In, particolare, approfondendo il dato regionale, in Calabria i maggiori squilibri si registrano nelle province di Cosenza, Crotone, Reggio e Vibo.

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