Avvenire di Calabria

Cammino di speranza verso la Risurrezione

Dalla prossima Domenica delle Palme e della Passione del Signore al giorno di Pasqua si snoda la Settimana Santa che costituisce il culmine dell’itinerario quaresimale

di Enzo Petrolino

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La Liturgia della prossima Domenica delle Palme mette insieme due tradizioni liturgiche che esprimono i due versanti del mistero pasquale

La prossima Domenica, preludio alla Pasqua del Signore, la Liturgia ci invita ad aprire gli occhi per contemplare, con lo sguardo illuminato dalla fede, il grande mistero dell’Amore che si sta compiendo. Per Gesù è giunta la sua ora: tutto è pronto! Gesù fa il suo ingresso nella città amata dove desidera celebrare la Pasqua con i suoi. Alla sera, nella sala alta, Gesù rivelerà parole d’amore e stabilirà l’eterna alleanza incisa nel cuore.



Imitando le folle di Gerusalemme entriamo dietro a Gesù nella città santa, per seguirlo sino alla croce ed essere così partecipi della sua risurrezione. È questa, infatti, la prospettiva teologica con la quale celebrare la Santa Settimana: la croce è la via che porta alla risurrezione. Dalla Domenica delle Palme e della Passione del Signore al giorno di Pasqua si snoda, appunto, la Settimana Santa che costituisce il culmine dell’itinerario quaresimale. È in quella settimana che noi contempliamo gli eventi che fondano la nuova Alleanza in Cristo Gesù, la nuova Creazione che avviene attraverso il Verbo Incarnato (e che sta al centro della grande Veglia Pasquale).

È in quella settimana che veniamo messi davanti all’opera della salvezza e riconosciamo l’azione di Dio: del Padre, sorgente dell’Amore; del Figlio, che si incarna e va incontro alla morte per realizzare un progetto d’Amore; dello Spirito, soffio di vita che il Crocifisso restituisce al Padre e che diventa il dono del Risorto.

La Liturgia della Domenica delle Palme

La Liturgia della prossima Domenica mette insieme due tradizioni liturgiche che esprimono i due versanti del mistero pasquale: la tradizione liturgica della Chiesa di Gerusalemme che, partendo dal monte degli Ulivi, si mette in processione verso la città santa non tanto per ripresentare un scena, quanto per celebrare un memoriale teso ad acclamare Colui che noi riconosciamo come il Signore risorto e sempre vivente; e la tradizione liturgica della Chiesa di Roma che, per prepararsi alle feste pasquali, proclamava il racconto della Passione del Signore.

Dunque, la Liturgia della prossima Domenica presenta un contrasto irriducibile. Comincia con una breve celebrazione, che prevede una processione gioiosa e canti di acclamazione. E prosegue con una Messa particolarmente austera, che ha al suo centro il racconto della Passione.


PER APPROFONDIRE: Quaresima: la quinta domenica ci consegna il perdono


Questa sorta di stridente giustapposizione acquista molteplici significati. Da una parte riproduce la struttura dei vangeli che compongono un dramma il cui primo atto coincide con l’ingresso festoso di Gesù a Gerusalemme. Il Cristo sale per l’ultima volta alla città santa: è lì, in quell’occasione, che la folla l’accoglie trionfalmente, ma è anche lì che sì consumerà l’ultimo atto del mistero della salvezza. Questo accostamento assume, tuttavia, anche un altro significato: mette in evidenza la contraddizione esistente tra questa folla che acclama Gesù come il Re Messia e la stessa folla che richiederà la sua morte, gridando non più «Osanna», ma «Crocifiggilo!».
Se riuscissimo a intravedere qualche cosa del mistero di Dio nella vita spezzata di Cristo, allora il cammino giubilare della fede diventerebbe per noi un cammino di esperienza cristiana matura e una speranza autentica di salvezza.

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