Avvenire di Calabria

Si chiude oggi nella Capitale la due giorni di lavori iniziata ieri con l'udienza dal Santo Padre

Chiesa sempre in cammino, a Roma l’assemblea dei referenti sinodali diocesani

Il saluto e l'esortazione del presidente della Cei Zuppi: «Mi auguro che i cantieri dell'ascolto vadano avanti»

di Redazione

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Nella giornata conclusiva dell'Assemblea dei vescovi italiani, papa Francesco ha ricevuto in udienza, nell'Aula Paolo VI, i partecipanti all'Incontro nazionale dei Referenti diocesani del Cammino sinodale italiano. Conclusa la fase "narrativa" del Sinodo, ci si prepara adesso a quella "sapienziale".

Incoraggiati dalle parole di papa Francesco, 330 referenti del Cammino sinodale provenienti da due terzi delle diocesi italiane (anche dalla Calabria) si sono ritrovati a Roma, il 25 e il 26 maggio, per confrontarsi in vista dell’elaborazione delle Linee guida per la “fase sapienziale”, secondo step tra il biennio dell’ascolto e la cosiddetta “fase profetica”.

Questo strumento, che sarà presentato al Consiglio Episcopale Permanente previsto per l’8 luglio, indirizzerà e sosterrà il discernimento operativo sul territorio, in raccordo con il livello nazionale.

Cammino sinodale, le "quattro" consegne del Papa

«Continuate a camminare». «Fare Chiesa insieme». «Essere una Chiesa aperta». E, allo stesso tempo, «essere una Chiesa "inquieta" nelle inquietudini del nostro tempo», sono le quattro "consegne" che papa Francesco ha donato ai Referenti diocesani del Cammino giunti da tutta Italia, anche dalle diocesi della Calabria.


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Dal Pontefice non è mancata, inoltre, l'esortazione a «proseguire con coraggio e determinazione su questa strada, anzitutto valorizzando il potenziale presente nelle parrocchie e nelle varie comunità cristiane». Invitando a scollarsi dall'ancora «troppo autoreferenzialismo» di comunità, curie e parrocchie, Francesco ha ricordato che il «protagonista del percorso sinodale è sempre lo Spirito Santo» che a volte provoca "disordine", ma poi ricompone tutto creando "l'armonia".

Il presidente della Cei Zuppi: «La Chiesa italiana è viva»

«Mi auguro che i cantieri sull’ascolto vadano avanti. Perché l’ascolto è l’atteggiamento della Chiesa». Ha, invece, detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nel saluto ai lavori dell’Assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale.

«Dobbiamo trovare armonia, che significa anche metodo e chiarezza di ruoli. Bisogna mantenere il senso missionario che è all’origine del Cammino. Oltre 500 mila persone sono state coinvolte: è stata una grande partecipazione di popolo e non era scontato».

«La Chiesa italiana è viva», ha aggiunto il cardinale Zuppi: «Non esercitiamo un ruolo, ma siamo una casa. Abbiamo davanti un grande sforzo missionario, nella confusione della Pentecoste. Il cammino della nostra Chiesa può aiutare tanto anche il Cammino della Chiesa universale». «La caratteristica più bella della Chiesa in Italia è avere ancora tante persone che, pur nelle difficoltà, camminano insieme e si sentono a casa», ha concluso il presidente della Cei.

Il segretario Cei Baturi: «Il rinnovamento è nella prassi»

Per monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei: «lo stile sinodale si afferma in una prassi, un modo di trattare le cose e discutere. Di ascoltare e di decidere. Il vero rinnovamento si vedrà nella prassi».

«Il Cammino deve essere un percorso di fede e di evangelizzazione», ha precisato monsignor Baturi che ha, poi, esortato: «Dobbiamo aggredire i nodi critici, senza paura di sbagliare».

Uno stile nuovo per la Chiesa "discepola" e "missionaria"

«La Chiesa è il discepolato di Gesù. Il magistero deve prima di tutto ascoltare: la Parola e il popolo di Dio». Sono le parole di monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena, vescovo di Carpi e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, intervenendo all’Assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale.

«La sinodalità non cancella la collegialità e il primato del Papa, ma li mette nel giusto contesto. Ovvero camminare insieme perché – ha osservato il vescovo – Gesù fa strada con i discepoli, fa scuola attraverso gli incontri».

Monsingor Castellucci ha ripercorso i dieci anni del pontificato di Francesco alla luce della sinodalità, evidenziando l’intuizione della «consultazione universale come stile, non più come evento eccezionale». Già «nel 2015, a Firenze, il Papa ha parlato di stile e metodo sinodale. Vuole che sia una prassi ordinaria, non una eccezione».

Per il vescovo, «il discepolato è la cifra comune di tutti i battezzati. Il Maestro è unico, gli altri sono discepoli. C’è una forma di Chiesa che l’esperienza sinodale deve ricreare». La nomina di laici con diritto di voto, ha proseguito Castellucci citando la decisione del Papa, segna l’inizio di un percorso che va «nella direzione di una integrazione di ciò che è il popolo di Dio in relazione al senso di fede».

Infine, le questioni emerse da questi primi due anni di lavoro sinodale: «Ci sono delle condizioni di possibilità. Pensavamo ci sarebbero stati soltanto problemi di contenuti, invece abbiamo preso consapevolezza che c’è una questione di stile. Si deve adottare uno stile nuovo di essere Chiesa per la missione. Se non cambiamo i meccanismi interni alla Chiesa, ci troveremo sempre ad arrancare».

Assemblea sinodale, la sfida

La sfida è infatti quella di intrecciare il vissuto diocesano con le riflessioni nazionali, in una circolarità virtuosa che valorizzi l’apporto locale arricchendolo con il contributo di esperti e di rappresentanti del mondo ecclesiale, sociale e culturale.

La rete consolidata dei referenti diocesani, che costituisce la grande novità dei primi due anni di ascolto, continuerà ad operare in connessione con il Comitato Nazionale - la cui composizione è ormai definitiva - e con i Vescovi. Con questa metodologia, tutte le componenti del popolo di Dio avranno voce e saranno partecipi delle scelte condivise che verranno prese nella “fase profetica”.


PER APPROFONDIRE: Assemblea Cei, conclusi i lavori: al centro la sinodalità


Nell’incontro di Roma a cui sono intervenuti i Vescovi Antonio Mura, Claudio Giuliodori e Antonino Raspanti, i referenti diocesani hanno dunque lavorato per individuare i temi principali emersi dai Cantieri avviati sul territorio e dal dibattito nei gruppi sinodali della 77ª Assemblea Generale della CEI.

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