Avvenire di Calabria

La presa di posizione del presidente della Conferenza Episcopale Calabra

Caporalato e lavoratori sfruttati: interviene monsignor Bertolone

Redazione Web

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«È essenziale mettere fine ad ogni forma di sfruttamento e di schiavizzazione del lavoro e prosciugare il mare di illegalità e irregolarità delittuose e mafiose dentro cui sguazzano aguzzini, caporali ed imprese che utilizzano intermediazione illegale di manodopera mandando tra l’altro in rovina un settore vitale per le sorti di un Paese, quale quello agricolo, divenuto invece la base portante dello sviluppo in nazioni come l’Irlanda, anche attraverso una seria e rigorosa politica di incentivi in favore dei giovani». Lo ha scritto in una nota monsignor Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra (Cec) e arcivescovo di Catanzaro–Squillace. Il presidente dei vescovi calabresi ha detto che «oggi il caporalato è reato», ma la «buona legge non è bastata a sradicare il fenomeno», richiamando così all’«etica» e alle «coscienze rette riconoscono il bene dal male ed osservano le leggi». Per monsignor Bertolone, «è necessario un maggiore impegno se si vuole vivere in un’Italia più equa, più solidale nel far affermare prima e presidiare poi – attraverso i tutori della legge – il bene comune».

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