
Il Gal Terre Locridee si candida per il progetto NextMed
Un’opportunità importante per contribuire alla rigenerazione urbana attraverso soluzioni innovative e sostenibili Non guarda solo
La figura del Caregiver in Calabria ha adesso una legge che la tutela e la valorizza. È stata approvata nel corso dell'ultima riunione del consiglio regionale. Il consigliere Mattiani che l'ha proposta ha definito la norma «storica».
Riconoscere e valorizzare la figura del Caregiver familiare quale attore della rete dei servizi di assistenza alla persona, sostenendone l'attività di cura non professionale prestata nei confronti di persone che necessitano di assistenza a lungo termine nel contesto di relazioni affettive e familiari. Riconoscere, inoltre, il valore sociale ed economico connesso a rilevanti vantaggi per l'intera collettività. Era questo l'obiettivo alla base della nuova legge regionale approvata dalla massima assise calabrese.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
La legge presentata dal consigliere Giuseppe Mattiani, prima della sua approvazione nell'aula di Palazzo Campanella, ha dovuto superare alcuni passaggi legislativi fondamentali: in Commissione sanità e in Commissione bilancio.
I NOSTRI APPROFONDIMENTI: Stai leggendo un contenuto premium creato grazie al sostegno dei nostri abbonati. Scopri anche tu come sostenerci.
La normativa nasce da un confronto serrato con le associazioni attive sul tema, ma anche con le famiglie e con chi quotidianamente assiste un proprio familiare in difficoltà con grande amore e affetto. «Ho incontrato tante storie di amore e vita familiare, davvero toccanti», la testimonianza del consigliere Mattiani.
«Angeli custodi che si fanno carico di sofferenze e fragilità con grande amore e dedizione, i caregiver calabresi potranno finalmente aver riconosciuto un ruolo di protagonista nella rete dei servizi di assistenza alla persona», è convinto Mattiani.
PER APPROFONDIRE: Disabilità. Caregiver familiari. Ministro Locatelli: «presto una legge nazionale per riconoscimento»
Il caregiver, dunque, viene riconosciuto come «componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari». Nello specifico, riconosce ancora la legge approvata, può essere «la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata».
Nella legge si parla ancora di caregiver come «risorsa dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari e opera, in relazione alla situazione di bisogno della persona assistita, nell’ambito del Piano assistenziale individualizzato (PAI), assistendo il parente nella cura in ambiente domestico, nelle relazioni di comunità, contribuendo al suo benessere psico-fisico, aiutandolo nella mobilità e nell’espletamento delle pratiche amministrative».
Adesso siamo anche su WhatsApp, non perdere i nostri aggiornamenti: VAI AL CANALE
Insomma, «di fronte al ruolo che già i caregiver familiari ricoprono nella nostra società e nelle nostre famiglie, la Regione Calabria non poteva non procedere con il riconoscimento legislativo, facendo così sentire concretamente supporto e vicinanza a tutte quelle famiglie che quotidianamente affrontano grandi difficoltà e gravi sofferenze, attraverso l’approvazione di una norma moderna, giusta, equa ed indispensabile», ha motivo di ritenere Mattiani.
Un’opportunità importante per contribuire alla rigenerazione urbana attraverso soluzioni innovative e sostenibili Non guarda solo
Presso San Giorgio Extra, il secondo evento della rassegna “Musica al Centro” 2025: un intreccio tra spiritualità, polifonia sacra e cultura calabrese.
La Regione Calabria punta su prevenzione, tecnologia e collaborazione tra enti per ridurre i rischi