Avvenire di Calabria

Chi viaggerà per motivi di studio, lavoro o salute avrà diritto a sconti che andranno dal 30% al 50% sulle tariffe aeree

Caro-voli, ecco le «tariffe sociali». Ma non a Reggio Calabria

Nella vicina Sicilia, gli altri aeroporti di Comiso e Trapani, godranno di 49 milioni di euro grazie alla «continuità territoriale»

Federico Minniti

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Caro-voli, arrivano le «tariffe sociali». Ma non a Reggio Calabria. Il Senato della Repubblica, sotto più sollecitazioni - tra cui quella dell'arcivescovo di Reggio-Bova, monsignor Fiorini Morosini (che potrete rileggere cliccando quì) ha approvato una nuova misura di sostegno alla cittadinanza: chi viaggerà per motivi di studio, lavoro o salute avrà diritto a sconti che andranno dal 30% al 50% sulle tariffe aeree. Gli scali-pilota saranno Catania e Palermo. «Con l’approvazione si chiude un percorso non facile. Mai prima d’ora in Italia sono state previste “tariffe sociali - ha dichiarato la senatrice firmataria dell'emendamento Barbara Floridia del Movimento Cinquestelle - Si premia il lavoro costante dei gruppi pentastellati, senza dimenticare la battaglia, vinta, della continuità territoriale ottenuta con l’ex ministro Toninelli per gli scali aerei di Comiso e Trapani, con ben 32 mln di euro stanziati dal governo nazionale e 17 da Regione siciliana e che partirà da marzo 2020».

Senza entrare nel merito delle primogeniture politiche, dall'osservatorio reggino, la dichiarazione della senatrice Floridia apre diversi spunti di riflessione. Il primo, quello più palese, richiama la responsabilità dei parlamentari calabresi: perché non estendere questa misura di sostegno anche ai passeggeri dell'Aeroporto dello Stretto, i cui viaggi sono onerosi tanto quanto i catanesi o palermitani? Distrazione o partigianeria? Forse entrambe le domande sono corrette. Ma ci chiediamo: perché non intervenire immediatamente per sostenere l'attività volativa già da gennaio? La misura introdotta al Senato prevede uno stanziamento di 25 mln di euro per il 2020, fino ad esaurimento, inserito nella legge di Bilancio e accompagnato da un decreto attuativo al primo provvedimento utile subito nei primi mesi del nuovo anno.

L'altra analisi che ci sovviene, invece, deriva dalla legge sulla continuità territoriale, più volte sostenuta dal nostro giornale come una soluzione concreta per lo scalo di Reggio Calabria, come riportato in questo ampio articolo (clicca quì per leggerlo) redatto centellinando le esperienze di altri aeroporti simili al "Tito Minniti".
Ancora una volta sull'Aeroporto dello Stretto si continua con le beghe da bottega o inseguendo fantomatici fantasmi (si legga quì l'ultima disputa sull'abbandono o meno di Alitalia). Ma sulle iniziative, prese a pochi chilometri di distanza, la politica e Sacal continuano a tacere.

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