Centro diurno di Catona, lunedì sara interrotto il servizio. La casa degli «invisibili», quindi, si appresta a chiudere i battenti a causa dell'ennesimo cortocircuito burocratico: a pagare le conseguenze a caro prezzo saranno i disabili adulti che del centro, gestito dalla Piccola Opera Papa Giovanni, sono i fruitori.
Il Centro “Laboratori Sociali” è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle ore 15 ed è dedicato a persone con disabilità dai 18 ai 64 anni. Durante la loro permanenza all’interno del Centro, le persone che lo frequentano svolgono attività di laboratorio di tipo sociale, ludico-ricreativo, espressivo, creativo, educativo ed occupazionale. Il personale impegnato nella gestione delle attività, è composto da un coordinatore (che funge anche da referente associativo), un educatore professionale, tre animatori sociali, due istruttori e tre assistenti alla persona.
Apprendiamo, infatti, che - dopo numerose segnalazioni - nella giornata di oggi è stata comunicata l'interruzione per cause di forza maggiore, come prevede l'articolo 17 della Convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e l'Ente gestore.
Sono trenta gli utenti del servizio che da lunedì 14 ottobre rischieranno di non avere più un posto dove trascorrere le loro giornate. I motivi? Una manutenzione straordinaria «impossibile» per le casse comunali. O quasi.
Dopo aver infatti letto dell'interruzione dovuta, come dicevamo, a delle infiltrazioni di acqua nei locali tecnici e nel vano ascensore che hanno messo a rischio la sicurezza e la salubrità di utenti e lavoratori, sembrerebbe che Palazzo San Giorgio si sia immediatamente attivato per provare a trovare una soluzione-tampone. Quale? Al momento non è dato saperlo. E in tanti temono sia l'ennesima «presa di tempo» per evitare che esploda il problema in tutta la sua drammaticità.
Oltre ai disabili adulti che resterebbero senza un reale punto di riferimento, si creerebbe un effetto-domino anche sui familiari e caregiver degli stessi che, nelle ore mattutine specialmente, lavorano e dovrebbero rivolgersi a un'assistenza domiciliare a pagamento.
Altrettanto penalizzati, poi, sarebbero anche i lavoratori della Piccola Opera che rischierebbero di restare senza occupazione per motivi non ascrivibili al loro servizio verso i proprio utenti.
Un ulteriore fendente, quindi, verso i diritti dei più deboli di fronte al quale la politica -interpellata a più riprese - sinora ha risposto soltanto con annunci. L'ultimo, quello su cui vigileremo con attenzione, riguarda un intervento immediato già dalle prossime ore proprio presso i locali di Catona. Vigileremo.