Avvenire di Calabria

Il segretario di Stato vaticano a Lungro per la chiusura dei festeggiamenti per il centenario dell’eparchia che riunisce gli italoalbanesi dell’Italia continentale

Centenario Eparchia, Parolin chiude i festeggiamenti a Lungro

Redazione Web

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«L’eparchia di Lungro testimonia l’importanza e la ricchezza dell’unità nella diversità che non può né deve mai essere causa di tensioni». Lo ha sottolineato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano a Lungro per la chiusura dei festeggiamenti per il centenario dell’eparchia che riunisce gli italoalbanesi dell’Italia continentale. Parolin ha presieduto la celebrazione del Vespro nella Cattedrale punto di riferimento per i fedeli di rito bizantino greco. Lo scorso settembre erano stati a Lungro il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Il giorno non è stato scelto a caso: ieri era la vigilia della festa di san Nicola di Mira, patrono della diocesi arbëreshe. Le celebrazioni del primo centenario dell’eparchia, ha sottolineato il vescovo di Lungro Donato Oliverio, hanno rappresentato «un evento di grazia, che ha oltrepassato la nostra progettualità, mostrandoci l’imprevedibilità sorprendente dello spirito e la risposta corale del popolo di Dio. All’interno della Chiesa italiana, la Chiesa italoalbanese apporta la ricchezza del suo vissuto plurisecolare nello specifico della sua tradizione spirituale, liturgica, canonica, teologica, iconografica, per una più efficace predicazione dell’Evangelo nel nostro tempo e per un significativo contributo nell’interesse ecumenico in Italia», ha concluso Oliverio.

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