
Aumentano gli alunni con disabilità, anche in Calabria
Dall’aumento degli alunni con disabilità alla carenza di personale specializzato, il sistema scolastico è ancora in ritardo.
I parkinsoniani, cioè i soggetti affetti dal morbo di Parkinson, non rientrano nelle attenzioni dei Servizi sociali di Reggio Calabria: ad oggi, infatti, non esiste nemmeno un Centro diurno a loro dedicato. Un vuoto gravissimo se si considera l'importanza terapeutica che potrebbero avere.
Uno dei “mantra” che si sente ripetere puntualmente quando si parla di Parkinson è la necessità di garantire alle persone colpite da questa malattia di poter vivere dei momenti di svago col duplice obiettivo di tenerli “in allenamento” sia sotto il profilo mentale che fisico e di alleggerire per qualche ora il carico dei caregiver che spesso si trovano da soli a sostenere le difficoltà pratiche di chi è affetto dal morbo di Parkinson.
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Purtroppo in riva allo Stretto non c’è neanche l’ombra di iniziative di questo genere: i Centri diurni specializzati sono una chimera e, come ci conferma anche il professore Franco Martino, in questi anni non è stato mai contattato dai Servizi sociali del Comune di Reggio Calabria. Un “vuoto” che va necessariamente (e urgentemente) colmato.
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«Sulla salute mentale noi dovremo fare un grande investimento, perché due anni di pandemia hanno determinato problemi che vanno affrontati con grande determinazione da parte del sistema sanitario regionale, e noi vorremmo dimostrare che la Calabria è tra le regioni più virtuose». Così il presidente della Regione e commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, alla conferenza regionale per la salute mentale che si è svolta alla Cittadella.
Ai lavori della conferenza regionale per la salute mentale ha partecipato anche l’assessore regionale alle Politiche sociali, Tilde Minasi: «Il nostro obiettivo è chiaramente quello di costruire politiche sociali che possano superare la logica dell’assistenza fine a sé stessa, che, sebbene possano superare la logica dell’assistenza fine a sé stessa, è un’azione che guarda all’oggi ma non al futuro. Noi quindi – ha concluso – tentiamo a costruire un nuovo welfare».
Dall’aumento degli alunni con disabilità alla carenza di personale specializzato, il sistema scolastico è ancora in ritardo.
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