Avvenire di Calabria

Chanukkàh, la festa ebraica della luce ad Archeoderi di Bova Marina

di Enzo Petrolino e Mario Casile

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A Bova Marina presso il Parco Archeologico “Archeoderi” si è svolta la suggestiva accensione della Menoràh (Candelabro a nove bracci) alla presenza del Rabbino Capo Cesare Moscati della Comunità ebraica di Napoli, responsabile del meridione. Di Giulio Disegni, Vicepresidente della Unione delle Comunità ebraiche italiane e del referente per la Regione Calabria per la Comunità ebraica di Napoli, Roque Pugliese. Tutto è stato coordinato dalla direttrice del Museo Elena Trunfio.

Tutto si è svolto davanti ai resti del mosaico della Sinagoga di Bova, del IV secolo di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica. Venne casualmente alla luce durante i lavori di ammodernamento stradali. La scoperta fu determinante nello studio della presenza stabile ebraica in Calabria. L'edificio era formato da due ambienti quadrati. Nella sala si vede il pavimento a mosaico che contiene riquadri con disegni geometrici, i simboli della Menorà, dell'ethrog e dal ramo di palma e dello shofar. Il complesso venne distrutto intorno al VI secolo. Rimase comunque una presenza consistente e capillare di ebrei, di cui c’è parziale memoria nella toponomastica viaria di alcune località. Furono gruppi per lo più integrati nella società e nella vita economica locale, dediti ad importanti attività produttive e commerciali, ma anche legati agli studi ebraici e di medicina. Con la fine del dominio aragonese e il passaggio ai sovrani cattolici di Spagna, gli ebrei furono espulsi (o costretti a convertirsi) definitivamente nel 1541.


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La festa ebraica e quella della Luce chiamata Chanukkàh. Casualmente quest’anno cade nel bel mezzo del Natale, quindi due religioni che si uniscono nella festa della luce, che per noi cristiani richiama la luce di Gesù che viene ad illuminare le Genti.

Una festa che gli ebrei ricordano l’inaugurazione del Tempio (Sinagoga) ai tempi dei Maccabei. Il popolo ebraico viveva già in Israele nel periodo intorno al 200 a.C. e pagando le tasse alla dinastia “siriana” che governava, riusciva a mantenere una propria autonomia e indipendenza sia a livello religioso che commerciale. Successivamente, quando Antioco IV prese il potere, costrinse alcuni ebrei ad andare contro alcuni aspetti del loro credo religioso. Il Tempio di Gerusalemme fu profanato e parzialmente distrutto. Il popolo ebraico, sotto la guida di un sacerdote e dei suoi cinque figli tra cui Maccabeo, si ribellarono ad Antioco e la rivolta ebraica portò alla liberazione del Tempio di Gerusalemme che fu riconsacrato. Fu trovata un’ampolla di olio sufficiente per un giorno che, miracolosamente, durò 8 giorni. Il tempo di produrre altro olio sacro. Per questo oggi si accendono per 8 giorni i lumi. La festa di Channukkàh (detta appunto del Candelabro) è stata istituita da Giuda Maccabeo per celebrare questo evento di liberazione. Proprio per questo, Maccabeo ordinò che il Tempio fosse nuovamente purificato e che le luci del Candelabro fossero riaccese. 

Come si festeggia oggi questa festa? Poco prima del calar del sole si accende da sinistra verso destra un candelabro chiamato Cannukkàh a nove braccia, ogni giorno si accende una candela chiamata Shammash (questo per tutti gli otto giorni) e poi con quella (detta il servitore) si accende la prima da sinistra il primo giorno, la seconda candela il secondo fino a ottava, l’ultimo giorno, quando tutta la Cannukkàh è accesa. 

Mentre si accende il Candelabro (Cannukkàh) si dicono delle benedizioni (berachot) e si cantano tre brani in particolare “Mizmor shir Channukkàh”, “Annerot” e “MaozZur”. 
Brani che sono stati cantati dai Rabbini presenti oltre a quelli del Coro “Nova Kanto ensemble vocale” di Bova Marina, guidato magistralmente dalla Maestra Anna Larizza e dal Maestro Angelo Orlando. La Calabria può essere orgogliosa di avere una realtà culturalmente così importante e Preziosa.; Questa la preghiera per l’accensione del Candelabro
Noi accendiamo queste fiammelle in ricordo dei miracoli, del riscatto, delle prodezze, della liberazione, delle meraviglie del conforto che Tu, o Eterno, prodigasti ai nostri padri in quell’epoca di questi giorni per mezzo dei Tuoi sacerdoti. Durante tutti questi otto giorni di Channukkàh queste luci sono a questo scopo destinate, né possiamo servirci di esse per uno scopo diverso, solo luci di giubilo esse vogliono essere per rendere omaggio al Tuo nome a causa dei Tuoi miracoli, delle Tue salvezze e delle Tue meraviglie.”  (Annerot) 

All’evento erano presenti alcuni componenti della Commissione diocesana per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso, insieme al direttore il diacono Mario Casile. Dopo l’amicizia istaurata con i rabbini pochi giorni fa a Reggio Calabria in occasione della presentazione del “Commentario di Rashi al Pentateuco” stampato nella nostra città nel 1475, è stato rinnovato l’invito agli illustri rabbini, a partecipare alla XXXIV Giornata per l’Approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, del 17 gennaio 2023, che avrà per tema: “Consolate, consolate il mio popolo”.

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