Avvenire di Calabria

Stasera, alle 19, don Nuccio Cannizzaro prenderà possesso canonico della parrocchia di San Giorgio al Corso in Reggio Calabria

Chiesa degli artisti, la lettera aperta di don Nuccio Cannizzaro

Redazione Web

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Stasera, alle 19, don Nuccio Cannizzaro prenderà possesso canonico della parrocchia di San Giorgio al Corso in Reggio Calabria. Per questa occasione il sacerdote ha inteso rivolgere una lettera pubblica, di cui proponiamo qualche stralcio, alla sua nuova comunità parrocchiale e, in particolare, agli artisti del territorio diocesano in virtù della recente elevazione dellla parrocchia, da parte dell'arcivescovo metropolita della diocesi di Reggio-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini in Chiesa degli artisti.

 
In primo luogo, don Cannizzaro citando l'incontro tra il Beato Paolo VI e gli artisti nel lontano 7 ottobre 1964 ha richiamato al ruolo fondamentale che essi hanno nella società. A tal proposito, evidenzia il sacerdote reggino «troppo spesso la bellezza che viene propagandata è illusoria e mendace, superficiale e abbagliante fino allo stordimento e, invece di far uscire gli uomini da sé e aprirli ad orizzonti di vera libertà attirandoli verso l’alto, li imprigiona in se stessi e li rende ancor più schiavi. La bellezza quando ci tocca interiormente, ci fa cogliere il senso profondo del nostro esistere, ci da il gusto della libertà, dell’impegno quotidiano per trasformare il mondo, la storia. La Chiesa degli Artisti - sottolinea don Cannizzaro - vuole costruire assieme a voi, artisti reggini, un nuovo percorso, vuole offrire a tutti, nessuno escluso, la possibilità di scoperta di una via pulchritudinis da percorrere tutti assieme, per dare alla nostra città una nuova speranza. L’arte deve uscire dal confine in cui l’ha ristretta la cultura dominate , deve essere posta nuovamente al centro della vita cittadina».
 
In conclusione don Nuccio Cannizzaro ha rivolto un appello agli artisti del territorio: «Non abbiate paura di confrontarvi con la sorgente prima e ultima della bellezza, di dialogare con i credenti e con chi, come voi, si sente pellegrino in questo mondo, insieme varchiamo la soglia e contempliamo lo splendore della divina bellezza, solo allora la vostra arte avrà raggiunto il suo scopo e la città potrà rinascere ancora».

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