La Cisl invita la Regione Calabria a velocizzare l'iter per gli assistenti familiari. Annunciato a gennaio, il provvedimento non è stato ancora definito: in particolare, serve attivare i percorsi formativi. Secondo il sindacato, il tema è ancor più urgente soprattutto alla luce dell'arrivo di tantissime donne dall'Ucraina in guerra.
La Cisl invita la Regione Calabria a velocizzare l'iter per gli assistenti familiari
«L’approvazione della “Figura professionale di assistente familiare” nel quadro del “Repertorio regionale delle figure professionali”, da parte del Gruppo Tecnico Regionale del Repertorio delle Qualificazioni e delle competenze della Regione Calabria, costituisce un importante riconoscimento per il lavoro di chi è impegnato nella cura di persone e famiglie.». Lo afferma Tonino Russo, Segretario generale della Cisl regionale e reggente della Cisl reggina.
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«Proprio sulla base di questo riconoscimento, per la Cisl sarebbe auspicabile avviare misure a sostegno di percorsi formativi destinati alle assistenti familiari finalizzati all’assunzione, prevedendo un contributo ai datori di lavoro che regolarizzano il rapporto. Sarebbe – conclude il segretario generale della Cisl calabrese – una scelta di grande rilievo ed utilità sia per le famiglie calabresi, sia per chi svolge questa attività, soprattutto in un momento che vede la presenza nella nostra regione di tante donne ucraine».
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Cos'è l'assistente familiare?
Non solo provvedere alla pulizia della casa o alla cura per l’igiene della persona, ma anche sapersi orientare nel contesto sociale, sanitario e culturale dell’assistito, riconoscere le diverse esigenze, avere competenze nutrizionali e muoversi nella rete dei servizi alla persona per garantire il disbrigo di pratiche burocratiche. È questo, in sintesi, il profilo dell’assistente familiare.