Avvenire di Calabria

Classifiche inutili

Sindaci e gradimento

Davide Imeneo

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Nei giorni scorsi “Il Sole 24 Ore” ha pubblicato i risultati della Governance Poll, una ricerca effettuata per conoscere il gradimento ottenuto dai sindaci nei confronti dei loro elettori. Ne è scaturita la graduatoria dei sindaci più amati e meno amati del Belpaese.
Ma questa classifica, più che un'utilità orientativa, ha una finalità comunicativa: fa notizia, ma non offre dei dati utili per un'inversione di tendenza o per una valutazione oggettiva. È un elenco fondato sulla “percezione”, sul “mi piace” o “non mi piace”...è un'istantanea dei gusti che però risponde ad una logica, quella di calibrare il valore degli amministratori, che meriterebbe uno studio molto più attento, prolungato e scientifico.
Queste classifiche, che vengono stilate in modo approssimativo, certamente fondato sul consenso o dissenso di un campione ridotto di elettori, rischiano di restituire un'immagine parziale della realtà. È auspicabile che nessun sindaco orienti il proprio modus operandi per scalare le vette del gradimento, semmai l'obiettivo sia perseguire il bene comune. Non basta essere “graditi” per essere dei bravi sindaci, è necessario anche essere onesti e giusti...e l'onestà e la giustizia non sono sempre garanzia di popolarità e di gradimento.
Ma i sindaci, oggi, cosa cercano? Quale popolarità inseguono? Quale gradimento desiderano da parte degli elettori?
Graduatorie come quelle della Governance Poll lasciano intendere che ci sia un risvolto elettorale nella quotidianità amministrativa di chi governa la città. È come se gli amministratori di oggi pensino alle elezioni di domani, agendo soprattutto per conservare o allargare il proprio bacino elettorale.
Sarebbe auspicabile che ogni sindaco non operasse in modo elettorale, ma elettivo. Cioè compiendo delle scelte in grado di promuovere il meglio della civitas amministrata, elevandone la qualità della vita, il respiro culturale, la capacità di produrre, non solo dal punto di vista economico ma soprattutto in termini di rapporti e relazioni.
Non ha molto senso valutare un sindaco sulla base di singole iniziative intraprese durante il mandato, è molto più logico valutarlo sulla base degli effetti che causa il suo governo della città. Un bravo sindaco, infatti, non si preoccupa di essere rieletto, ma di non essere dimenticato dai suoi cittadini.

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